Ciqui – No more waiting

“No more waiting” è il primo ep di Ciqui, all’anagrafe Federica Spreafico, nata a Milano ventitré anni fa in una famiglia italo-peruviana. Questo progetto nasce nel 2010 dopo l’incontro con Stefano Fumagalli, nel cui studio lavorerà alle sette tracce che lo comporranno. Eccole:

1. Party
2. No more waiting
3. Not available
4. Heaven sent part I
5. Soulmates
6. I can’t wait to fly away
7. Heaven sent part II

Si comincia con una traccia spensierata che invita le ragazze a fare festa per tutta la notte; lo stile è quello della disco music anni ’80: viene facile così paragonarla alla prima Madonna.
A seguire arriva il pezzo che dà il nome a questo suo debutto nel mondo della musica. Rispetto alla precedente le sonorità sono diverse, meno disco e più pop, con la batteria in evidenza a scandire il ritmo come anche la sua voce di cui possiamo conoscere una nuova sfumatura.
Con “Not available” abbiamo l’ennesimo cambio di genere: è il turno del rock con le ‘schitarrate’ e conseguente carica che pezzi del genere mettono  addosso mentre Ciqui ancora una volta dimostra la versatilità della sua voce.
Dopo questo inizio scoppiettante, per riprendere fiato bisogna aspettare “Heaven sent part I”, una canzone dolce, delicata, intimista e romantica in cui il lui di turno è esortato a non ferire come chi c’è stato prima. Due sono le possibili versioni a mio avviso per un pezzo del genere: acustica o con un piano ad accompagnare gli altri strumenti; ed è proprio così che il brano viene presentato, in questa prima parte, e devo dire che il risultato è molto buono.
“Soulmates” è forse quella che mi piace meno a livello di sonorità, ma il testo e la chitarra che fa da filo conduttore dall’inizio alla fine sono promossi a pieni voti.
Eccoci arrivati agli ultimi due brani, “I can’t wait to fly away” e “Heaven sent part II”. Basterebbe sentire solo questi per capire quanto sia variegato il suo repertorio e come con un debutto simile si possa abbracciare un pubblico con diversi gusti musicali: il primo è il classico pezzo che può diventare un tormentone, vista l’accoppiata vincente di testo semplice e melodia orecchiabile (ancora meglio se fatto uscire nel periodo estivo, visto che racconta di viaggi), mentre il secondo, come la traccia quattro, è più soft – una versione semi-acustica per circa metà brano, che solo poi acquisisce ritmo – perché certi messaggi o dichiarazioni arrivano anche senza il bisogno di urlare, soprattutto quando si parla di amore.
Credo che Ciqui e il suo staff abbiano fatto un ottimo lavoro con questo Ep; l’ho capito già al primo ascolto e sono felice di aver fatto questa scoperta. Le potenzialità ci sono, la bella voce con mille sfumature anche: ottime premesse per un futuro di successo, anche perché una voce come la sua manca nel panorama musicale italiano. Le auguro il meglio.
Ascoltate e scaricate da i-Tunes questo Ep; non ve ne pentirete!

Valentina Pesenti

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