SPECIALE X FACTOR: GIORGIA IOB

giorgia_iobSPECIALE X FACTOR: GIORGIA IOB

Giorgia Iob è una giovane cantante trentina che ha recentemente partecipato al noto programma televisivo X Factor, superando brillantemente le audizioni. Giorgia Iob fonde, nelle sue canzoni, originalità e tradizioni, cercando di tornare a vedere la musica come espressione vera e genuina, senza fini commerciali.

 

 

1) Com’è nata la tua passione per la musica? 

Io e la mia passione per la musica siamo nate lo stesso giorno. Fin da piccola mi divertivo a storpiare le canzonette che ci insegnavano le maestre e preferivo ascoltare le audiocassette della mia sorella maggiore, amavo soprattutto i Litfiba e gli Iron Maiden. All’età di sei anni mia zia mi regalò un’armonica a bocca e imparai a suonarla a orecchio con molta facilità: da lì capii che suonare sarebbe stata una passione che non avrei mai abbandonato e la musica può migliorare la qualità della vita. 

Durante il liceo ero un’allieva pessima, non studiavo e mi assentavo dalla classe per chiudermi in aula di musica. Lì nacque l’amore per la chitarra ed entrai a far parte di varie rock band trentine, cominciando a esibirmi in pubblico con inaspettato successo.

2) Hai preso una decisione drastica in passato: andare in Irlanda e suonare per strada. Cosa ti ha spinto a farlo? 

L’amore per il whiskey! E in primis la noia, vivere in una piccola valle non è facile soprattutto se si è piuttosto allergici alle regole e convenzioni. Ero senza lavoro, demoralizzata, suonare nei soliti locali era diventato monotono e limitante, così ho seguito semplicemente il mio istinto e sono partita. Avevo letto su alcuni forum che l’arte di strada in Irlanda è considerata diversamente rispetto a qua: è un lavoro e la gente la apprezza molto. I pub irlandesi organizzano spesso le serate “open mic” ovvero a “microfono aperto” con chitarra a disposizione, una serata in cui tutti coloro che fanno musica e che ne hanno voglia possono esibirsi e farsi conoscere.  

  

3) Cosa hai imparato da quella esperienza?

L’esperienza irlandese mi ha davvero arricchita dal punto umano ed artistico, ho migliorato il mio inglese ed ho imparato a vivere con la mia musica. Per più di un anno ho suonato per le strade di Dublino conoscendo musicisti fantastici e persone di ogni genere. La strada ha mille occhi e mille orecchie, ti insegna il rispetto e l’umiltà: suonare in strada è come denudarsi davanti a tanti sconosciuti. La strada è pura espressione e libertà. 


4) X Factor è invece una strada totalmente diversa, come mai hai deciso di provare? 

Ho deciso di provare su consiglio di alcuni amici, volevo mettermi in gioco e soprattutto non avere rimpianti in futuro. Ho superato le prime due selezioni ed è stato emozionante cantare davanti al numeroso pubblico di Bologna, ma per il resto ho avuto la conferma che i talent show non fanno per me. Durante le audizioni ho avuto la sensazione che la musica venga posta in secondo piano e venga data molta più importanza all’immagine. Preferisco esibirmi per strada dove la musica è vera e genuina.

5) Le tue canzoni sono in dialetto: a chi/cosa ti ispiri per la composizione?

La maggior parte delle canzoni che scrivo in dialetto sono ironiche, raccontano storie di personaggi autentici tra i paesaggi e le tradizioni montane. Scriverle e suonarle mi diverte davvero tanto. Credo anche che il mio dialetto (quello della val di non) sia una lingua molto musicale. Mi capita di usare parole dialettali che esprimono compiutamente quello che voglio dire e non trovo l’equivalente nella lingua italiana. 

6) Cosa dobbiamo aspettarci da te in futuro? Hai dei progetti in cantiere?  

Voglio darmi da fare e registrare in studio le mie canzoni in modo da poterle diffondere e farmi conoscere. 

Presto, con l’aiuto di alcuni amici, realizzerò il video di un inedito demenziale in italiano intitolato “Chitarra pubica”.

Attualmente suono nel duo acustico “The tananai” accompagnata dal mio amico batterista Roberto, abbiamo diverse date in programma e non sarebbe male trovarne qualcuna anche fuori dal trentino. Di certo continuerò a suonare in strada durante i miei viaggi e quando mi si presenterà l’occasione.

Sara Picello

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