Daniele Ronda: una rivoluzione rimette in ordine i pensieri!

Daniele Ronda: una rivoluzione rimette in ordine i pensieri!

Daniele Ronda è un cantautore piacentino, oggi riconosciuto come una delle voci più autorevoli della scena folk italiana. E’ uscito a marzo di quest’anno il suo nuovo progetto, La Rivoluzione”.

Daniele Ronda_La rivoluzione

Ciao Daniele, è un piacere intervistarti. Da poco si è concluso il tuo tour. Che ricordi ed emozioni di questa esperienza porterai con te?
È dal 25 marzo che sono in tour e da allora ho suonato per 50 concerti, che mi hanno dato un’esperienza rilevante, soprattutto per il contatto umano con il pubblico. Cinquanta concerti significa cinquanta città diverse, cinquanta radici differenti tra loro e ho avuto la possibilità di incontrarli; mi hanno toccato l’anima. È stato un tour importante, sempre pieno di scoperte: nel meridione il viaggio si è fatto più interessante, poiché in Puglia, Calabria, Sardegna… la gente ha l’amore viscerale per la propria terra. Dopo le prove, infatti, i paesani tenevano a far conoscere a me e alla band le loro culture e sono rimasto talmente sorpreso… senza dubbio questo tour è stato più un viaggio, un viaggio notevole sia a livello emozionale che culturale.

“La Rivoluzione” ha vinto il premio Enriquez 2014 – città di Sirolo come miglior album dell’anno per la categoria Musica Pop e d’Autore. Vuoi dirci com’è nato questo nuovo progetto?
È nato in modo naturale, come nascerebbe un bambino in carne ed ossa. Dopo un anno di live, questo disco è stato partorito in viaggio, tra la gente, tra un concerto e l’altro, influenzato in maniera positiva dalle città visitate. Mentre eravamo in giro per l’Italia, le canzoni erano già in scaletta, e mi sono reso conto che bisognava rialzarsi, riscoprire i valori, le radici e lottare per qualcosa.
È stata una rivoluzione interiore, quotidiana e abbastanza curiosa poiché è una rivoluzione che rimette in ordine i pensieri, le azioni e trova finalmente un punto fermo ai perché della vita.

I tuoi testi sono prettamente in dialetto piacentino. Vuoi raccontarci cos’è e com’è nato il Folklub?
La parola “Band” va oltre il pacchetto base, infatti ci sono tantissimi strumenti, come fisarmonica, violini, orchestre e lunedì tanti di quelli che hanno condiviso con noi il palco, saranno lì.

Hai duettato con Davide Van de Sfroos con la canzone “Tre corsari”, remake italiana dei 40 pass. Che rapporto hai con lui?
La canzone l’ha tradotta lui, siamo amici e abbastanza soddisfatti della collaborazione. Siamo andati subito d’accordo, c’è sintonia tra noi, abbiamo cose in comune, ma le espletiamo in maniere diverse, poiché abbiamo stili diversi. Alcuni punti sono in comune, siamo rimasti grandi amici, e condiviso qualche palco, come a S’Agata, in Puglia… esperienze che hanno avuto un peso e mi hanno insegnato tanto… certe cose condivise segnano un’amicizia.

Una domanda azzardata e spero, non troppo personale: come trai ispirazione per scrivere i tuoi testi?
Al giorno d’oggi sembrano i reality show l’unico modo di raccontarsi…
Quello che mi accade intorno e mi tocca nel profondo deve essere raccontato con la musica. È quasi una cosa che nasce e si forma dentro, e devo per forza esplicarlo a parole.

A giugno hai aperto il concerto di Ligabue a San Siro, Milano. Ci vuoi raccontare com’è andata?
Esperienza pazzesca! San Siro ha un fascino particolare e il pubblico ci ha accolto a braccia aperte, sostenendoci. Sì, abbiamo avuto una grande accoglienza: sui social ci hanno contattato in tanti e alcuni sono entrati a far parte della famiglia.

Progetti dopo il tour?
Sederci a tavolino con Pierangelo Bertoli e stilare i tour invernali, nei teatri soprattutto.

Adesso ti saluto, Daniele, e ti ringrazio per aver risposto alle mie domande. Noi di Brainstorming Magazine di facciamo un grosso in bocca al lupo!

www.danieleronda.it
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Valeria Gargiullo

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