Monolith: “Se non uccide, fortifica”

Intervista ai Monolith, freschi di pubblicazione del primo album “Even More” (Hazy Music), dal sound fortemente evocativo della scena rock/hard rock anni 90 statunitense, e nel bel mezzo di un tour promozionale.

EvenMore_Monolith

Ciao ragazzi e benvenuti! Qual e’ stato il percorso artistico che vi ha portato a questa nuova produzione, ad un anno di distanza dal primo lavoro discografico, l’EP “Louder”?
“Louder”
, con solo tre tracce, ci ha dato tante soddisfazioni: 15/20 concerti e un discreto seguito in Emilia Romagna. Abbiamo quindi deciso di continuare sulla falsa riga dell’EP per comporre “Even More”. Il parto è stato semplice, 4/5 mesi rinchiusi in sala prove a scartare ed aggiungere idee. Un giorno prima dello start registrazioni l’ultimo pezzo era pronto.

Quali sono quindi le principali differenze tra i due lavori secondo voi?
“Louder” è stato scritto da Andrea (il cantante), ma con arrangiamenti di musicisti che non sono più nella band. Sicuramente alcune dinamiche e qualche costruzione risultano leggermente diversi da “Even More”, che invece è più ponderato come disco. Quello che ha caratterizzato maggiormente la stesura di “Even More” è stata la scrematura di tantissime idee accumulate nel corso di un anno circa, parliamo di riff, tempi etc, il che ha reso il disco abbastanza diverso nel suo insieme.

Il panorama rock italiano, ma anche quello internazionale, è notevolmente più intasato di gruppi rispetto al passato. Quali sono le principali difficoltà che si incontrano quando si decide di voler pubblicare un disco nel nostro Paese?
Le difficoltà ci sono, ma derivano più che altro dall’editoria. Come dici tu, c’è sovraffollamento di band e di conseguenza c’è sovraffollamento di etichette, di studi, di uffici stampa… insomma, di persone pronte, dietro lauto compenso, a spianarti la via della pubblicazione. C’è da stare attenti. Bisogna decidere se fidarsi dei passaparola oppure no. Bisogna leggere attentamente ogni foglio che si firma. Bisogna scendere a compromessi (che è un modo carino per dire che si fa quello che pare a loro) con la SIAE. Finisci per diventare un impiegato. Poi quando è tutto finito sei di nuovo un artista, orgoglioso di essere stato un impiegato per un mese o due. Se non uccide, fortifica.

Avete presentato il disco @ Mattatoio di Carpi, quindi giocavate in casa (più o meno). Che tipo di accoglienza c’è stata e in generale come stanno andando i nuovi live?
La release al Mattatoio è stata un successo. Non suonavamo live da parecchi mesi e quindi si era creata un po’ di aspettativa, la gente ha risposto alla grande. Il locale era pieno, il concerto è filato per due ore e siamo rimasti veramente molto soddisfatti. Cogliamo l’occasione per ringraziare la nostra “ciurma” di fedeli che per le occasioni importanti è sempre presente (30 sbandati pavullesi che ci seguono con una molestia da vero rock and roll). I nuovi live proseguono bene, impariamo a gestire meglio le nuove tracce del disco che non avevamo mai suonato da vivo e il riscontro della gente, almeno a livello locale, è buono. Stiamo suonando molto nel reggiano da un annetto a questa parte, evidentemente amano la buona musica.

Siete di Modena e provincia. In base a ciò, cosa potete dirci della situazione musicale underground della vostra zona?
Band, cantautori e artisti non mancano dalle nostre parti. Solo a Pavullo, il nostro paesotto di 15.000 abitanti, si contano più o meno una dozzina di band. Abbiamo una fantastica accademia musicale, il Music Factory e svariati progetti nascono e muoiono in continuazione. La situazione sembrerebbe rosea ma la verità è che ovviamente tutta quest’arte che i giovani vogliono esprimere trova sporadicamente zero appoggio dagli enti più importanti e da quelli che avrebbero le possibilità di promuovere e incentivare locali ed attività musicali, vedi il nostro comune.

Ci sono band indie che vi piacciono che vi andrebbe di segnalarci ?
E’ in dirittura d’arrivo il disco dei “Goldsmack” (ex The Villains) tutti quanti nati e cresciuti a Pavullo come noi. Un altro gruppo underground della nostra zona con il quale abbiamo anche una collaborazione con il violinista, Fausto Cigarini, sono i Reverie (ex Undercover Brothers). Molto validi, di Carpi, anche “Le Mura di Moss”, di Modena “My Speaking Shoes” e “Fakir Thongs” e di Bologna i “Cani dei Portici”.

Parliamo della vostra attrezzatura. Non mi sembrate amanti del british sound… dico male?
Per “Even More”, molto più che in “Louder”, abbiamo cercato di rendere il nostro sound quanto più moderno possibile. Con Marco Bertoni, il nostro produttore, abbiamo pompato fino al livello desiderato la batteria e cercato di creare un suono di chitarra che facesse distinguere bene i due stili di Max e Andrea, che usano rispettivamente un Peavy Classic 50 e un Vox Ac30c2 come amplificatori. Il disco infatti è stato registrato tutto in tracce separate per potere rendere il lavoro preciso e attuale.

Cosa state ascoltando in questi giorni? Vi piace rimanere aggiornati sulle nuove proposte italiane ed internazionali o siete prevalentemente nostalgici e legati maggiormente agli artisti del passato?
Gli ascolti variano veramente tanto, le nuove proposte sono ben accette, non si scarta mai niente a priori. Attualmente nello stereo girano i nuovi dischi di Marilyn Manson, Mastodon, Jack White, Alain Johannes, Smashing Pumpkins, Turbowolf, Live, Qotsa, Mariachi El Bronx, Local H, Metz etc.

E’ possibile creare un disco speciale senza una solida amicizia alle spalle o, quantomeno, si necessità di bisogni, scopi o disagi comuni?
E’ una domanda alla quale non sappiamo rispondere. La nostra realtà (Pavullo) ci impone di conoscere praticamente tutti in ambito musicale. Chiaramente uno scopo comune nella band ci deve essere altrimenti se si seguono obiettivi diversi prima o poi ci si sfalda. Onestamente, crediamo sia possibile creare un disco tra musicisti non amici da anni, se quello che li accomuna è la passione per quella che è la musica che poi dovranno suonare.

Grazie per questa intervista! Prima di salutarci potete dirci come trovare i Monolith sul web?
Grazie a voi! Potete trovarci su Facebook: /Monolithrock e sul nostro blog, monolithrock.tumblr.com; Potete ascoltare il nosotro Even More su iTunes, Spotify e Bandcamp!

A presto!
Andrea, Max, Enrico e Riccardo

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