Alla fine il fumo ha vinto sull’acqua – Deep Purple a Servigliano

Deep_Purple_band_7 photocredit Jim RaketeTrenta chilometri dalla mia città natale e non sapere dove si trovasse Servigliano. Ci sono voluti i Deep Purple per farmi visitare questo paese e sentire dal vivo i successi pluridecennali di questa band. Un grazie al comune di Servigliano che ha osato organizzare questo evento al parco della Pace riempendolo con ottomila persone.

L’inizio non è stato dei migliori perché il concerto si doveva tenere tre giorni prima ma il diluvio abbattutosi sulle Marche in quei giorni ha giustamente rimandato il concerto. Così alla fine il fumo ha vinto sull’acqua e le note di smoke on the water hanno fatto cantare ottomila persone.

Va detto che non c’erano solo teste dai capelli bianchi che da giovani avevano ascoltato i Deep Purple, al contrario. Mi aspettavo ultra cinquantenni nostalgici del duro rock e invece il parco era pieno di gente di qualsiasi età, nel vero senso della parola, molti, moltissimi giovani che non stavano lì solo per vedere icone rock ma che partecipavano, cantavano e si muovevano sulle loro note.
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Ian Gillan e gli altri del gruppo si sono presentati sul palco con semplicità sia nelle scenografie, praticamente assenti, che nel look, sembravano che avevano smesso di tagliare l’erba del prato poco prima di salire sul palco, vestiti semplicemente. Lo spettacolo era la musica! Non l’istrionismo rock ma il duro sound hard rock di cui sono stati precursori efficaci.
Il palco aveva solo gli strumenti e loro cinque, la scenografia tre semplici schermi, due laterali e uno in fondo al palco. Stop.

Steve Morse, l’americano del gruppo, nonché il più giovane (62 anni appena compiuti), ha fatto vibrare la sua chitarra con una tale bravura che ha entusiasmato il pubblico. Degli assoli e delle divagazioni sulle canzoni così potenti e intense… tanto che in giro sembravano ci fossero ottomila air guitarists.

Ogni componente dei Deep Purple ha avuto il suo momento da solista, Morse non si è tirato indietro come detto ma anche gli altri non sono stati da meno Ian Paice (batteria) Don Airey (tastiere ed organo) Ian Gillan (voce) e Roger Glover (basso). L’inconfondibile voce di Gillan ha reso perfetta ogni canzone come un marchio di fabbrica per dire questi sono i Deep Purple.

Così i genitori hanno battezzato all’hard rock i loro pargoli, i giovani hanno cantato i brani della band inglese e i “vecchietti” si sono commossi ed hanno capito che la gioventù per un rocker non finisce mai… almeno dentro.

Grazie Deep Purple, grazie Servigliano che ancora una volta ha dimostrato che la ritrosia  marchigiana, come la piccola imprenditoria – forza di questa regione, non si tira indietro e sa organizzare delle belle cose. A parer mio questi eventi svolti in un piccolo paese di provincia hanno il loro fascino, a qualcuno può sembrare una sagra paesana ma non hanno nulla da invidiare ai grandi eventi, perfetta organizzazione e ottima riuscita del concerto sotto tutti i punti di vista.

http://www.deeppurple.com/

Tiziano Ortolani

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