Freddie Mercury, gli ultimi giorni e le sue grandi passioni

Il 24 novembre 1991 ci lasciava una leggenda della musica, stiamo parlando di Freddie Mercury. Sono passati ventinove anni dalla sua scomparsa eppure i suoi brani rimango tutt’oggi tra i più conosciuti tra giovani e meno giovani. Un’icona di stile, un innovatore della musica o semplicemente una leggenda.

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Freddie Mercury, gli ultimi giorni e le sue grandi passioni

Grazie al film Bohemian Rhapsody ormai penso che chiunque di noi conosca perfettamente la storia dei Queen e in particolare di Freddie Mercury. Certo il tutto era molto romanzato, ma di base la vita della leggenda era quella. Ma come ha passato i suoi ultimi giorni? Ha davvero scoperto di essere malato prima del concerto più importante dei Queen? Andiamo a scoprirlo.

Freddie Mercury scoprì di essere malato di HIV e successivamente di AIDS nel 1987. All’inizio il cantante mantenne un gran riserbo a riguardo, solo nel 1989 confessò tutto alla sua cerchia di amici e conoscenti più cari, ma di fronte ai riflettori negava di essere risultato positivo.

Nonostante tutto gli amici più stretti hanno dichiarato che Freddie rimase sempre lo stesso, anche negli ultimi giorni. Nella sua ultima settimana di vita il cantante scelse di avere accanto solo poche persone. Peter Freestone, l’assistente personale di Freddie era una di queste persone. Visse nella casa della star insieme al partner di quest’ultimo, Jim Hutton ed a Joe Fanelli. L’ex fidanzata di Freddie, Mary Austin, alla quale lasciò la casa in eredità, e un gruppo selezionato di amici fidati, furono le uniche altre persone autorizzate a vedere il cantante senza esplicito permesso durante quelle ultime settimane di vita.

Eccentrico fino alla fine, l’ultimo desiderio di Freddi Mercury era quello di poter ammirare ancora una volta tutte le sue opere d’arte. Peter ha raccontato: “Freddie era al piano di sotto al Garden Lodge il 20 novembre, perché voleva vedere alcune delle sue opere d’arte per l’ultima volta. Terry lo portò giù per le scale, fece il giro del salotto e della stanza giapponese, con uno di noi che lo sorreggeva. Ci raccontò di come e quando avesse acquistato alcuni pezzi. Certo, c’era un’atmosfera tranquilla in casa durante quegli ultimi giorni, ma Freddie è rimasto il Freddie che conoscevamo fino alla fine”.

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