Capitol Records: un edificio iconico per un’etichetta storica

L’insegna Capitol Records che campeggia sull’edificio cilindrico, davanti allo sfondo della scritta Hollywood. Un’immagine iconica che tutti gli amanti della musica conoscono o hanno visto almeno una volta. Ma perché questo edificio è un simbolo? Non solo grazie al nome di un’etichetta leggendaria che ha fatto la storia della musica mondiale.

Capitol Records

Questo palazzo situato a Los Angeles, all’incrocio tra Vine Street e Hollywood Boulevard, è stato inaugurato nel 1956. L’architetto che lo ha disegnato è Welton Becket.

E’ un palazzo di tredici piani, particolare perché la forma cilindrica che lo contraddistingue sembra proprio ricordare una serie di 45 giri impilati l’uno sopra l’altro. L’architetto non ha mai confermato che la sua idea fosse questa, ma ormai è diventato talmente famoso che tutti lo pensano.

E a noi piace pensarla così: d’altronde cosa c’è di più iconico di un disco in vinile per rappresentare un edificio che ha dato vita al meglio della musica mondiale?

Storia dell’etichetta

La Capitol Records è diventata riconoscibile sicuramente per l’edificio in cui ha sede, ma non dimentichiamoci della rilevanza che ha avuto nella storia della musica mondiale.

La Capitol è infatti una storica etichetta discografica americana, fondata da Johnny Mercer , Buddy DeSylva e Glenn E. Wallichs. Il 4 giugno 1942, Capitol aprì il suo primo ufficio in una stanza al secondo piano a sud di Sunset Boulevard.

Nel 1955, l’azienda è stata acquisita dall’etichetta britannica EMI come filiale nordamericana. Dopo l’acquisizione, iniziò la costruzione dell’edificio che tutti conosciamo e che ancora oggi ospita parecchi studi di registrazione.

Nel 2012 la Universal Music Group acquisisce la EMI, incorporando così anche la Capitol. La sede mondiale però è stata ristabilita nella Capitol Tower ad Hollywood.

Un’etichetta longeva, che nonostante le diverse acquisizioni, è riuscita a centrare coloro che sono stati i grandi della musica mondiale. Nel corso degli anni si sono adattati ai cambi di generazione non lasciandosi sfuggire grandi talenti. Dai Beatles e i Beach Boys, passando per i Pink Floyd, gli U2 ed i Coldplay, arrivando ai più recenti Katy Perry e Sam Smith.

 

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