Ylyne: “Sono una birra Messina, ricetta originale però!”

Fuori dal15 giugno “Line Up”, il nuovo singolo del progetto YLYNE. Un nuovo capitolo per la creatura elettronica dell’estroso musicista Frank Martino. Il brano fonde il suono della dance music, dub e ritmi di derivazione africana a progressioni ipnotiche ed è stato interamente prodotto e registrato live con synths, drum machines e campionatori.

E come sempre, non abbiamo resistito e gli abbiamo fatto qualche domanda.

Ylyne intervista

Quali sono tre dischi che a tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale, e perché?

Rispondere a queste domande per me è sempre molto difficile, avendo una formazione molto varia e che spazia all’interno di quasi tutti i generi musicali.
Indico tre dischi a cui sono molto legato, restringendo questa volta il campo esclusivamente alla musica elettronica:
My so called Life  (Venetian Snares)
Aaron Funk (AKA Venetian Snares) mi ha sempre affascinato per la sua capacità di rendere estremamente fluidi beats basati su metri dispari e ritmiche “storte”.
In questo disco inserisce questo aspetto all’interno di brani molto orecchiabili, ironici e direi anche ballabili, per poi culminare, sul finale, nella title track che contiene un’intro di 2.30 di synth, samples e archi: a mio avviso, uno dei suoi brani più riusciti.

Isam  (Amon Tobin)
Ho sempre apprezzato Amon Tobin per la sua capacità di rielaborare i campionamenti in modo da farli percepire come “materia viva”, sempre in movimento e differente da prima.
In questo album, a mio parere, ha creato brani molto belli dal punto di vista compositivo, intervallati a momenti più ricercati di sound design: una parte molto interessante di ISAM è il live, uno spettacolo interamente strutturato in sync con visuals incredibili.

Split the Atom  (Noisia)
Il mio progetto YLYNE nasce inizialmente come dj set drum’n’bass, genere che spopolava nei fine anni 2000 e in cui, da buon millennial, mi sono tuffato a capofitto (uscendone poi indenne…per fortuna?).
Questo disco dei Noisia rappresenta l’apice di quel periodo; non sono esperto di classifiche, forse già lo è, ma credo in futuro verrà considerato come una pietra miliare del genere, sia in termini di produzione, di potenza sonora e brani con la giusta dose di tamarraggine che non guasta mai!
 
 
Come nasce un brano di YLYNE e che ruolo ha la musica nella tua quotidianità?

Solitamente parte da un’improvvisazione a cui aggiungo piccoli pezzi un passo alla volta; ottenuta la struttura e i suoni base, ricostruisco tutto in modo piu’ “fine” e preciso per lavorare al mix, ma per i primi tempi il tutto è sempre molto caotico e “sporco”. 
La musica ha un ruolo abbastanza totalizzante, perchè essendo sia il mio lavoro che la mia passione, è presente continuamente all’interno della mia giornata…forse anche troppo.
La cosa di cui sono felice è che, nonostante passi la mia giornata a scrivere, studiare e spesso insegnare musica, nei momenti “vuoti” io senta il bisogno di ascoltare e conoscere sempre artisti nuovi.

Messina ha una scena elettronica che non conosciamo?

eh , eh, nonostante sia messinese purosangue, sono andato via da Messina nel 2006 e ormai sono passati tanti anni, al punto da non sapere dire esattamente quale sia la “scena” della città. 
Credo che la mia sia una città che, per via delle sue enormi contraddizioni, lasci un segno profondo in ognuno dei suoi abitanti e di conseguenza anche nell’arte che producono. 
C’è sicuramente un sottobosco di artisti che hanno qualcosa da dire, ma attualmente non mi risulta godano dello spazio necessario; è un problema che si ritrova su larga scala a livello italiano, ma lì, per la mia esperienza, è più evidente che altrove.
 

Ultima domanda: se fossi un drink quale saresti e perchè?

Che domande… la Birra Messina, ovviamente. Ricetta originale però.

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