“Capiscimi (Reloaded)” è il semi-nuovo singolo dei Vintage Violence

Il 2 settembre è uscito “Capiscimi (Reloaded)”, il semi-nuovo singolo dei Vintage Violence. Questi ragazzi sanno sempre stupirci sia per le idee che per la musica incredibile.

"Capiscimi (Reloaded)"

“Capiscimi (Reloaded)” – Vintage Violence

Chi ha un po’ di familiarità con la band sa che esistono due Capiscimi: la Capiscimi (numero 1, per così dire) presente sulla tracklist dell’album Senza paura delle rovine del 2014, e poi la Capiscimi II uscita lo scorso novembre all’interno dell’ultimo disco, Mono. Ora la band ha unito le due canzoni, con un nuovo video per la versione combinata, o “reloaded”, dei due pezzi.

I due brani, presi separatamente, sembrano davvero una storia divisa in due parti. Sembrava la naturale evoluzione della situazione unirle in un brano unico. Una storia d’amore diversa dal solito, più punk. Era il 2010 quando andavo in giro per i concerti punk della mia regione e questa canzone ha il sapore di quelle serate, di quelli incontri e di quella vita vissuta con sincerità. “Capiscimi (Reloaded)” è incontrarsi nudi e senza maschere, per quello che siamo che sia giusto o sbagliato per la società. Incontrarsi senza giudizio ma solo con la voglia di scoprirsi.

I Vintage Violence ci piacciono sempre!

Chi conosce entrambe le Capiscimi magari nella sua testa le ha già collegate una all’altra come fosse un pezzo unico, un continuum: è esattamente quello che abbiamo fatto, perché un po’ lo è… e non è detto che in futuro non ci venga voglia di continuare la saga!”, spiega la band lecchese.

 “Il video che accompagna questo remaster è un timelapse in 4K che abbiamo registrato a inizio agosto a Cervinia per provare a rendere in immagini la natura cangiante degli stati emotivi che hanno accompagnato queste due scritture, e più in generale di quello che pensiamo sia la mutevolezza della psiche, inserita in una società e in una cultura che esigono scelte di vita definitive a individui le cui cellule si rinnovano completamente ogni 7-10 anni. La messa in discussione del retaggio novecentesco di un io stabile e immutabile era già iniziata nel 2006 quando abbiamo scritto Le Cose Cambiano”.

Leggi anche -> Ufficio Stampa: i musicisti sono come fiocchi di neve

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