“Giannutri” è l’omonimo EP del duo trevigiano

A distanza di due anni i Giannutri sono tornati con un omonimo EP di quattro brani alternative rock. Un EP che sembra avere due anime, una più serena e soft e un’altra cupa e introversa.

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Giannutri

“Apollo 113” e “Piccolo Paese” sono i brani più alternative rock che mi ricordano gli anni 2000 quando Finley e Melody Fall dominavano TRL. Brani piacevoli delicati, ma a cui ci si affeziona velocemente. “Apollo 113” è probabilmente il brano che preferisco dell’EP per il suo sound catchy e il testo profondo. Lo vedrei bene come singolo ufficiale, ma da come leggiamo nel comunicato non sarà lui il singolo, ma “Ma non per te”.

Una scelta davvero particolare. Si tratta di un brano intimo, cupo, e l’unico che ha un intro strumentale molto lunga. Insomma, ha tutte le caratteristiche per essere ben distante dal mainstream eppure il duo trevigiano l’ha scelto come rappresentante di tutto l’EP.

Il brano sembra diviso in due parti: una strumentale e una cantata. Una dedica d’amore di un qualcosa finito, scivolato tra le dita. Un pezzo emotivo che sicuramente svela l’animo intimo e introverso del duo.

“Giannutri” è un lavoro davvero interessante, il duo presenta i brani come se ognuno rappresentasse una stagione diversa ed effettivamente questa diversità si percepisce e vive molto. Personalmente preferisco “le stagioni calde” per questi suoni frizzanti e accattivanti, ma rimangono piacevoli anche gli altri due pezzi. “Apollo 113” e “Piccolo Paese” sono canzoni che si possono ascoltare in ogni momento, mentre per le altre due ci vuole uno spirito diverso e un po’ la voglia di mettersi in gioco.

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