Aftersat, elogio e odio per la propria terra in “Terra C’accide”

Oggi parliamo di “Terra C’accide”, il singolo degli Aftersat. Un brano folkloristico cantato in napoletano che solo grazie alla traduzione del testo sono riuscita a capire.

aftersat TERRA C'ACCIDE

Aftersat – Terra C’accide

Una melodia che porta verso altre culture, mi vengono in mente il folk irlandese ma in realtà qui si parla di Napoli. Una terra vista come rifugio e allo stesso tempo come zavorra che ci impedisce di spiccare il volo. Una terra che quando la rinneghiamo peggiora solo la situazione. In questo brano gli Aftersat vogliono ricordarci di accettare le nostre origini e di prendere il meglio per permetterci poi di crescere e raggiungere gli obbiettivi.

“Terra C’accide” è un brano interessante, sicuramente pensato più per un napoletano ma se fosse in italiano penso che molti abitanti della provincia potrebbero rispecchiarsi nelle loro parole.

“Un rapporto d’amore e odio che, eviscerato attraverso tre concetti figurativi chiave, una madre despota e dalla quale difficilmente ci si riesce ad emancipare; una amante suadente e selvaggia che ti raggira con bellezza e promesse; una figlia vulnerabile da proteggere, educare e per la quale si è sempre pronti a un compromesso, marca la necessità dell’esodo.
Insomma per quanto si voglia sfuggire alla propria storia, rinnegando le proprie origini, non si fa altro che alimentare sentimenti di nostalgia e malinconia, già seminati nel nostro animo, che riaffiorano e ci conducono a ricercare altrove ciò da cui proveniamo e al termine di un lungo per alcuni, breve per altri, peregrinare si culmina con il ritorno, nell’abbraccio e nella riconciliazione”, così gli Aftersat descrivono il proprio brano.

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