Chi è Juanjo Bona? E’ un artista spagnolo con una fanbase italiana molto forte! L’articolo di oggi sarà un po’ diverso dal solito, andremo a conoscere questo artista attraverso gli occhi dei suoi fan. Chi ci segue sa quanto noi crediamo che per un musicista la cosa più importante sono i fan e queste ragazze del fan club di Juanjo Bona ne sono la dimostrazione.
L’artista non è ancora molto conosciuto in Italia, ma ci stanno pensando loro a diffondere il verbo. Martina, Imma, Natalia, Irene e Martina hanno organizzato una raccolta di firme per convincere i locali italiani a farlo suonare. In poco tempo la raccolta ha quasi raggiunto il suo obiettivo e noi per l’occasione ci abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
Chi è Juanjio Bona: lo raccontano i fan
Ciao ragazze, è un piacere conoscervi! Voi siete grandi fan di JUANJO BONA, artista spagnolo. Così grandi che state organizzando una raccolta firme per farlo suonare in Italia. Ma per chi ancora non lo conoscesse chi è JUANJO BONA?
Juanjo Bona è un artista emergente spagnolo, classe 2003, conosciuto soprattutto per essere arrivato alla finale dell’ultima edizione del programma canoro di Prime Video “Operacion Triunfo” che permette di seguire i ragazzi partecipanti durante il loro percorso nell’Accademia di OT grazie ad una diretta streaming 24 ore su 24 e vedere le loro esibizioni durante i “gala” settimanali.
Il cantante, originario di Magallón, una cittadina della regione d’Aragona, ha da subito conquistato il pubblico e non solo quello spagnolo: grazie soprattutto ai social fan da ogni parte del mondo, dall’America Latina all’Italia fino agli Stati Uniti, hanno potuto seguire il suo percorso artistico e personale all’interno di OT, scoprendo un ragazzo non solo con un grande talento ma anche con un grandissimo cuore.
Dopo il suo passaggio per l’Accademia, Juanjo ha cominciato a muovere i primi passi nell’industria musicale spagnola con risultati davvero notevoli. Questo si può notare dal successo del suo primo singolo “Lo que no ves de mi”, che ora conta quasi 12 milioni di stream su Spotify e che i fan cantano a squarciagola durante i concerti del suo tour “Tan Mayor y Tan Nino” con date sold out in tutta Spagna. Ma Juanjo si è guadagnato anche l’apprezzamento degli addetti ai lavori soprattutto grazie al suo nuovo album Recardelino, disco in cui, raccontandosi nel modo più sincero e reale che potesse trovare, ha deciso di mescolare sonorità pop al folklore originario della sua terra, in particolare la jota aragonese, a cui Juanjo stesso è molto legato.
Il risultato? Un racconto intimo e vero della vita di Juanjo dalla sua infanzia ad oggi, passando per il suo trasferimento a Madrid per l’università, alla sua prima storia d’amore proprio all’interno del programma di Operacion Triunfo, fino alla sua vita attuale e al modo in cui vede questa nuova popolarità. Un disco che ci ha permesso di entrare in contatto con delle sonorità e delle culture nuove e di sentirci ancora più connessi a Juanjo come fan.
Cosa vi ha fatto innamorare di questo artista?
Ciò che ci colpisce più di tutto è la sua autenticità. Juanjo è un artista che si dona completamente, senza filtri. La sua voce è capace di emozionare, ma è soprattutto la sua capacità di raccontare la propria interiorità e di trasmettere sensibilità a renderlo speciale.
Ci piace per la sua purezza, la sua gentilezza, la sua semplicità: non costruisce un personaggio, ma si mostra per ciò che è, con sincerità. E questo arriva, forte e chiaro. Juanjo riesce a farci sentire comprese, rappresentate. È raro oggi trovare artisti così genuini, che sappiano parlare al cuore.
E lui, con la sua arte e il suo modo di essere, ci riesce. In più, la sua musica è davvero innovativa e ci ha conquistato per la sua capacità di andare oltre il pop tradizionale. Non si è limitato a seguire le tendenze del momento, ma ha creato una fusione unica con il folklore, portando sonorità fresche e originali. Questo mix ci ha permesso di scoprire tradizioni diverse dalle nostre, aprendoci a nuove influenze musicali che, qui in Italia, non avevamo mai avuto modo di conoscere così da vicino.
Come siete entrate in contatto con la sua musica?
Siamo entrate in contatto con la musica di Juanjo grazie ai social, in particolare attraverso Twitter e TikTok. È stato lì che, incuriosite dai primi video e dal modo in cui se ne parlava, abbiamo scoperto Operación Triunfo. Ci siamo appassionate al programma. Da quel momento è nato tutto. Abbiamo iniziato a seguirlo costantemente e a condividere con altre persone la stessa emozione, fino a sentirci parte di qualcosa di più grande.
Come è nata l’idea della raccolta di firme?
La petizione nasce da un desiderio condiviso: quello di dare voce a una community italiana sempre più affezionata a Juanjo Bona, non solo per il suo talento artistico, ma per ciò che rappresenta come persona. Lo abbiamo seguito fin dal suo percorso a Operación Triunfo e, con l’uscita del suo primo album, ci siamo sentite ancora più vicine a lui e al suo messaggio di autenticità, inclusione e sensibilità. Anche se in Italia il suo nome non è ancora conosciuto dal grande pubblico, esiste già un fandom molto attivo, che sente la necessità di creare un’occasione reale per vederlo esibirsi dal vivo qui. La raccolta firme nasce proprio da questo: dalla volontà di costruire un ponte tra la sua musica e il pubblico italiano, affinché sempre più persone possano scoprirlo e lasciarsi toccare dalla sua verità.
In pochissimo tempo avete già raccolto molte firme. Quale sarà il passaggio successivo?
Se la raccolta firme andrà bene, come speriamo, il nostro obiettivo è che il messaggio arrivi a chi può davvero fare la differenza, come organizzatori, promoter o festival. Vogliamo che sia chiaro quanto ci teniamo e quanto siamo pronte ad accoglierlo. Siamo motivate, entusiaste e disponibili a collaborare in prima persona per organizzare un evento, una data o qualunque opportunità che possa portarlo finalmente qui. Sarebbe un sogno che si realizza, e non vediamo l’ora di trasformarlo in realtà.
Juanjio sa di questa raccolta firme? e nel caso come ha reagito?
Juanjo ha scoperto la campagna grazie al suo management e ai tantissimi contenuti pubblicati online, soprattutto su Twitter e TikTok. Ha reagito con alcuni like, segno che ha visto e apprezzato ciò che è stato fatto… ed è stato un momento emozionante per tutti noi!
Ma la sorpresa più bella è arrivata dalla sua famiglia: sua mamma ci ha scritto direttamente sui social, ringraziandoci con grande entusiasmo per tutto l’impegno e l’affetto che abbiamo dimostrato nei confronti di suo figlio. Non solo ci ha fatto sentire apprezzati, ma ci ha anche aiutato a diffondere la campagna ancora di più!
Visti i numeri incredibili che Juanjo sta facendo in America Latina e il bellissimo riscontro che sta avendo anche qui in Italia, ci auguriamo davvero che, nel suo futuro tour internazionale, possa includere anche il nostro Paese. Sarebbe un sogno!
E sempre per chi ancora non conoscesse JUANJO BONA, quale canzone ci consigliate di ascoltare per innamorarci subito della sua musica?
In realtà, consigliamo due brani per cogliere davvero l’essenza di Juanjo: *”Moncayo”* e *”Nuestra forma de hablar”*. Sono pezzi che possono racchiudere il mondo musicale ed emotivo dell’artista.
*”Moncayo”* è una dichiarazione d’amore verso le proprie radici. È un brano profondamente legato alla tradizione, con sonorità folcloriche spagnole riconoscibili anche da chi non è esperto del genere. Juanjo riesce a trasformare queste atmosfere in un racconto autentico e personale, condividendo emozioni vissute in prima persona, tra affetti familiari e legami con la sua terra.
In *Nuestra forma de hablar* l’amore si fa romantico, più maturo ma altrettanto intenso. È una ballad che, secondo noi, può arrivare forte anche al pubblico italiano. Juanjo mostra tutta la sua essenza, anche grazie a una vocalità potente e pulita che lo distingue nettamente nel panorama musicale attuale.
Con il suo primo album, Juanjo ci invita a percorrere la colonna sonora della sua vita fino a oggi: un viaggio che mescola con naturalezza la jota aragonese e la musica pop, e che racconta il suo percorso personale, dal momento in cui ha lasciato la sua terra natale per studiare a Madrid, fino al presente.
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