Nakhash, fuori il nuovo disco dal titolo “Cosa resta”

E’ uscito il 13 gennaio “Cosa resta”, il nuovo album dei Nakhash. Un disco di sette tracce che si muovono tra alternative rock e pop rock. Sette storie ed emozioni della band messe in musica.

nakhash cosa resta

Nakhash – Cosa resta

Inizio dicendo che “Cosa resta” è davvero un bel album sia dal punto di vista melodico che di testi. Piccole pillole di storie raccontate con semplicità e mai banalità. Testi emozionanti che arrivano direttamente all’ascoltatore. Le melodie sono forse l’elemento che più mi colpisce. Un sound che sa muoversi tra differenti generi mantenendo una propria unicità e originalità. Proprio come i testi non ci si trova mai di fronte ad un prodotto banale.

Il primo brano e “Tamango” che dalle prime note mi ha ricordato Carmen Consoli, ma a differenza della cantautrice è molto più rock e ritmato. Forse è un po’ il timbro di voce che in questo pezzo e “Romantica” ricorda la Consoli.

Molto interessante è il brano “Iconoclasta” che riesce a mescolare un groove anni ’70 al pop rock degli anni ’90. Bello, ritmato e accattivante. Stesse emozioni suscitate anche con “Melancolia” con l’unica differenza che questo pezzo è più rock ed energico. Non mancano neanche le ballad come “Ostriche e Whisky” e “Tre settimane”.

Cosa Resta è un album che arriva dopo un lungo periodo, sicuramente lo stop della pandemia ha dilatato i tempi, questo ha creato all’interno del progetto quasi un cortocircuito temporale, solo alla fine siamo riusciti a riconoscere che nonostante gli stop c’era qualcosa che teneva insieme bene tutto quanto. 

In tutte le tracce ci raccontiamo, usando un sound che mescola rock, indie, alternative e pop e strizza l’occhio all’universo anglosassone. In mezzo ci sono le parole a volte di protesta, a volte di sconfitta per descrivere soprattutto l’insofferenza verso schemi predefiniti e modalità di vita che ci incastrano i ruoli, aspettative, e obblighi. 
Cosa Resta è un disco con dentro tanta fame di libertà, la soluzione rimane un interrogativo aperto, che magari verrà risolto nel prossimo album”.

 

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