GrimNote: “Solo musica originale!”

I GrimNote sono una band nata nel padovano; dopo svariati cambi di line-up si arriva alla formazione ufficiale.
Il loro stile passa da garage band a uno prettamente original rock e iniziano la stesura dei loro primi brani, che li porterà in studio di registrazione, dalla quale nascerà il loro primo demo nell’estate del 2011. Soddisfatti del loro primo lavoro, ma non del tutto, tornano in studio per il loro primo album ufficiale.

GrimNote

 

La domanda di rito della nostra rivista: come mai avete deciso di chiamarvi GrimNote?

Salve a tutti, sono Dodo, voce della band e produttore delle liriche! Il nome “GrimNote” fa riferimento al nostro stile e alla nostra musica, per questo teniamo a precisare che la traduzione di “grim” nel nome non è “truce” o “bieco” o simili, ma “caparbio”, “risoluto”, “persistente”, quindi la traduzione letterale del nome sarebbe “nota persistente”. Questo perché nel comporre la nostra musica abbiamo adottato involontariamente uno stile che, pur ricordando sonorità già sentite, ci caratterizza fortemente, e ritorna in quasi tutti i pezzi. Ciò, unito alla travolgente carica dei live permette a questi di entrare in testa a chi li ascolta, che spesso si trova a canticchiarli o a ricordarli anche dopo solo un primo ascolto.

Come e in quale contesto nascono i GrimNote?

Il progetto nasce nell’estate 2009, quando il sottoscritto Edoardo “Dodo” Fusaro (cantante) e il mio amico batterista Marco “Zanna” Zanini ci trovavamo i sabati pomeriggio in un garage a far baldoria con i nostri strumenti. Da lì a poco si è insinuata in noi l’idea di fondare una band che producesse musica originale: per questo motivo abbiamo interpellato prima alcuni amici musicisti, compreso l’attuale bassista Antonino “Tony” Isca e, successivamente, dopo vari cambi di line-up, il chitarrista Giovanni “Giobo” Bergamin, definendo così l’attuale formazione della band. Da poco tempo inoltre collaboriamo con un quinto artista, Alessandro Moro, tastierista di spessore che dà ai nostri brani un rilievo ancora maggiore coi suoi arrangiamenti e i suoi inserti di piano e hammond, sia in studio che in live.

Avete avuto modo di farvi conoscere attraverso concorsi musicali. Ma cosa ne pensate di programmi come X-Factor o Amici?

Sinceramente non abbiamo un’opinione esattamente buona! Per carità, in alcuni casi possono sicuramente garantire visibilità e nuove e importanti opportunità, ma notiamo con rammarico che non c’è mai molto spazio per il rock o generi non commerciali. L’aspetto “reality show” di questi concorsi ci è alquanto indigesto. Lo sono addirittura certi personaggi ricoprenti il ruolo di giudici e aventi cultura musicale somministrata a tavolino per l’occorrenza in alcuni casi, inesistente in altri.
Per rispondere invece alla prima parte della domanda, sì, abbiamo partecipato e vinto alcuni concorsi che hanno accresciuto la nostra esperienza sotto molto punti di vista (non solo artistici), e siamo attualmente iscritti a un concorso nazionale per band originali. Speriamo bene!

In bocca al lupo, allora! Ma toglietemi una curiosità: come mai vi definite un genere “Original Rock”?

Crepi! Ci definiamo “Original Rock” perché produciamo e suoniamo musica originale, non limitandoci a un repertorio di cover o di arrangiamenti. Rispettiamo molto chi si diverte (come abbiamo fatto anche noi in passato e di tanto in tanto facciamo ancora) proponendo brani di artisti famosi o mettendo in piedi vere e proprie tribute band, ma la nostra intenzione non è mai stata di fermarci a questo. Ho scritto fermarci di proposito, in quanto dalla nostra esperienza possiamo affermare senza dubbio che la soddisfazione che deriva dal riempire i locali e conquistare un pubblico proponendo solo musica originale, non si può paragonare a quella derivante dall’ottenere lo stesso successo con musica scritta da altri. Per questo motivo, e anche perché non sappiamo esattamente in che sottocategoria rock possano rientrare i nostri brani, ci piace definirci semplicemente una Original Rock Band.

L’album è suddiviso tra brani in inglese e in italiano, ma come mai è presente anche uno in spagnolo?

La decisione fondamentale è stata quella d’inserire nell’album i nostri 10 pezzi migliori. Questi hanno testi in tre lingue diverse (inglese, italiano e spagnolo) in quanto nel corso della nostra esperienza abbiamo visto la necessità di uscire da schemi fissi e non decisi da noi, come per esempio quello di fossilizzarci su un solo genere di rock o su una sola lingua, e di produrre musica seguendo l’istinto e le sensazioni autentiche. È difficile da spiegare ma crediamo che un pezzo nasca col suo testo e debba avere la sua lingua indipendentemente da quello che pensa la gente. “Mirando El Mar” è nata da uno scambio di messaggi tra me e la mia ragazza. Ci siamo raccontati una storia d’amore inventata, e l’abbiamo fatto in spagnolo, lingua che mastichiamo entrambi. Prendendo spunto da quella conversazione ho scritto il testo della canzone e non potevo modificare la lingua o avrei perso la poesia e il coinvolgimento che ne derivano. Provate ad ascoltarla cogliendo solo le parole somiglianti all’italiano o che conoscete e immergetevi in uno scenario inventato sulla base di quelle parole. Tale scenario è vostro e unico proprio per via dello spagnolo. Probabilmente se l’avessi scritta in italiano avreste avuto il vostro scenario già bello che pensato. Ma allora dove stanno l’originalità e lo stupore?

In quale lingua riuscite a esprimere il vostro “essere”?

Come esaurientemente spiegato nella domanda precedente, la lingua è solo un mezzo per esprimere le emozioni, come lo sono le note. Se una band non riesce o è perché scrive musica senza passione o perché deve ancora trovare la sua giusta motivazione.
Detto questo rispondo tutte le lingue del mondo. Se domani volessi scrivere una canzone che parla della bontà del vino e mi accorgessi che per esprimere appieno quello che ho dentro mi servisse il francese… be’, credo che sarei nei guai perché non lo conosco! Scherzi a parte credo che nessuna lingua sia da considerare non rock. Da evitare c’è solo l’ostentazione. Tolta quella va bene tutto.

V’ispirate a qualcuno in particolare quando scrivete e elaborate un brano?

Pur cercando di mantenere una linea e uno stile che si possano in qualche modo definire “GrimNote”, ci piace ispirarci a un sacco di band. Ognuno di noi viene da contesti musicali differenti e ascolta gruppi dei generi più svariati di rock, metal, punk, blues, funk, pop. Ciò ci influenza in modo molto meno diretto e ossessivo di quanto non farebbe un singolo gruppo o genere.
Anche singolarmente ci piace farci influenzare da svariati gruppi, ma lasciando sviluppare il nostro stile in maniera indipendente e personalizzata. Per fare qualche esempio direi che mi ispirano molto band come Pearl Jam, Nickelback, Godsmack, Black Stone Charry oltre a molte altre i cui cantanti sanno utilizzare timbri potenti e graffianti alternandoli con sonorità più dolci e pulite.
Il nostro batterista, Zanna, ascolta o ha ascoltato ogni genere e sottogenere di rock, punk e metal esistenti e gli piace ispirarsi ai batteristi di band come Godsmack, Black Stone Charry, Halestorm. Giobo, il chitarrista, unisce l’ascolto di rock band con sonorità “glam” anni ‘80 come Reckless Love, Guns‘n’Roses, Motley Crue, a grandi chitarristi solisti come Gary Moore o Joe Satriani, oltre a rock-pop band italiane come i Rio.
Il bassista “Tony” invece è più vicino a gruppi come Red Hot Chili Peppers, The Doors e Muse.

 Avete mai pensato a una collaborazione con un artista di forte calibro?

Per il momento un’occasione del genere non ci si è ancora presentata, ma se capitasse non ci tireremmo certo indietro. Tutto quello che può aiutarci a crescere lo cogliamo o per lo meno nei nostri limiti ci proviamo.

A quale concerto live vi piacerebbe assistere?

Personalmente un live dei leggendari AC/DC o Pearl Jam, band che solo durante i live esprimono al massimo tutta la potenza del loro rock. Per i miei colleghi invece non parlo in quanto come già specificato abbiamo gusti alquanto diversificati.

In quale città estera vorreste approdare?

Londra, patria del rock e della fantasia, città che sa essere bigotta e conservatrice quanto anticonformista e liberale. Abbiamo in programma di organizzare una piccola tournée lì per l’estate prossima.

Qualcosa sui vostri progetti futuri?

Dopo la presentazione dell’album e qualche serata a pubblicizzarlo, siamo tornati a studiare e a rinchiuderci in sala prove per partorire nuove idee, nuove proposte, nuova musica. Oltre a questo inizieremo a breve a convertire il nostro repertorio in chiave acustica, cosa che ci aprirà le porte su nuove realtà e nuovo pubblico e presto entreremo nuovamente in studio per incidere un nuovo EP di 4 o 5 tracce, ottenuto con la vincita di un contest.

Ma è fantastico, ragazzi! Purtroppo siamo giunti alla fine di quest’intervista: volete aggiungere voi qualcos’altro?

Certo! Colgo l’occasione: i modi per sostenere le band come la nostra sono molti e costano poco: un “mi piace” su Facebook, un commento o una critica a un pezzo, decidere per un sabato sera di non andare ad ascoltare i soliti tributi ma piuttosto i ragazzini che suonano musica propria.
Noi crediamo nella nostra musica e nel precorso che abbiamo deciso di intraprendere, quindi metteteci alla prova e staremo a vedere il futuro cosa ci regalerà. ROCK ‘n’ ROLL!

Noi di Brainstorming vi auspichiamo un grandiosa carriera, ragazzi! Grazie mille per averci concesso quest’intervista.

 

Contatti:
Sito Ufficiale
Facebook Ufficiale

Meri Ferrante.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
0.00 avg. rating (0% score) - 0 votes