Braski Lacasse – So Afraid To Be Alone

Braski Lacasse copertinaChitarre: ok. Distorsione (tanta): ok. Feedback: ok. Stacchi fichi: ok. Cori old style: ok. Energia: ok. Goliardia: ok. Bene, sembra che gli ingredienti ci siano tutti. Ah, se ancora non si fosse capito, stiamo parlando di rock.

So Afraid To Be Alone è il nuovo album dei Braski Lacasse e ha TUTTI gli ingredienti sopra elencati, oltre a tanti altri. Dico tanti altri perché siamo nel 2015, e al giorno d’oggi fare un album completamente rock che non risenta di altre influenze, e dunque non abbia altri ingredienti, sarebbe molto difficile, oltre che decisamente anacronistico e forse un po’ stupido.

So Afraid To Be Alone è composto da sette tracce, dura meno di mezz’ora e spazia dall’indie al punk passando a tratti per l’heavy metal. I riff nello stile dei Sabbath degli anni d’oro si alternano a power chords crunch dal sapore indie e ai puliti cristallini grondanti chorus che possono ricordare i Boston o i Guns, a seconda dei gusti.

Con “si alternano” non sto dicendo che è il classico disco con il pezzo più indie, la ballad pop-rock e il pezzone hard-rock col solo da paura, eterogeneo nel complesso ma con i singoli pezzi che potrebbero venire da realtà totalmente diverse; sto dicendo che l’arpeggio alla Guns, il riff hard-rock e la linea vocale punk le trovi tutte nello stesso pezzo, e funziona.

Sono canzoni che narrano storie quasi come fossero libri o film e non si preoccupano certo di accarezzare gli strumenti, li usano fino in fondo, li fanno parlare e piangere mostrando la vera natura del suono, rosso come il sangue.

Certo, è un disco auto-prodotto e ha i suoi limiti, dalla produzione stessa a vari episodi strumentali non proprio secondari, ma ha una sua coerenza che lo rende molto più interessante delle migliaia di album ben confezionati che poi, però, sono tristemente poveri in fatto di sostanza. E’ un album rock da un punto di vista concettuale, non meramente musicale: scanzonato, a tratti dissacrante e specialmente genuino, che risente sicuramente dell’influenza di una regione, l’Emilia Romagna, e di una città, Bologna, tra le più rock d’Italia; una Bologna, a proposito di rock scanzonato e dissacrante, che ha dato i natali agli Skiantos, oltre che ai più giovani Gem Boy.

Io l’ho sentito per la prima volta questa mattina, mentre andavo al lavoro, e devo dire che trasmette delle belle vibrazioni positive. Liberano la testa. Penso che domani lo riascolterò.

Davide Contu

https://soundcloud.com/braski-lacasse/sets/so-afraid-to-be-alone
https://www.facebook.com/braski.lacasse

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