RED HOT CHILI… PARTY!

red-hot-chili-peppers-getaway-song-mp3-streamEbbene, anche i più scettici si sono dovuti ricredere: i peperoncini più piccanti del rock sono tornati, a dispetto degli anni che avanzano, delle ricadute e dei gossip!

Posso affermare con certezza che durante le 2 ore (circa) di concerto, nessuno dei 14,000 presenti dentro l’Unipol Arena di Bologna è riuscito a rimanere seduto o fermo. Nessuno. Non appena sono partite le prime note della jam session con cui è cominciato lo spettacolo, la fiumana di gente che popolava il parterre si è lasciata andare e così è successo per chi era “seduto” sulle gradinate: da quel momento, nessuno ha più poggiato di nuovo le chiappe sul seggiolino.

Alle 21:15 spaccate, dopo l’esibizione del gruppo spalla ( i francesi “La Femme”), la band sale sul palco accolta da un boato di applausi e urli: Chad Smith alla batteria, come sempre nella sua caratteristica tuta da meccanico, per l’occasione rossa; Josh Klinghoffer, alla chitarra, ormai membro stabile della band (entrato nella formazione nel 2009, quando John Frusciante ha definitivamente abbandonato il gruppo); Flea, l’inimitabile Flea, al basso e allo “show” (ad un certo punto si cimenterà perfino in una passeggiata a testa in giù, con una nonchalance unica) e per finire Anthony Kiedis, che a dispetto dei suoi 54 anni suonati, sfoggia un esuberanza da palcoscenico degna di un ventenne.

Giusto per partire con poca carica, i Red Hot Chili Peppers sfoggiano un tris di canzoni iniziali sulla serie “Old but gold” : “Can’t Stop” in primis, “Dani California” e “Scar Tissue”; aiutati da uno stuolo di luci colorate che salgono e scendono sopra la folla il palco a ritmo di musica: una scenografia che aggiunge solo spettacolo allo spettacolo.

Per i più nostalgici si tratta dello show giusto a cui assistere: infatti, nel corso delle 2 ore circa di concerto, la band concederà al pubblico un tuffo nel passato dei loro più famosi successi, mentre restringeranno il numero delle canzoni del loro ultimo lavoro, “The Getaway”.
Ecco infatti, “Dark Necessities” , il primo singolo estratto dall’ultimo cd, per poi passare a “The Adventures of Rain Dance Maggie”, (da “I’m With You”, del 2011).

L’atmosfera è movimentata, i Red Hot Chili Peppers picchiano sugli strumenti con entusiasmo, e la scaletta prevede grandi classici che trascinano l’Unipol Arena in una festa, più che in un concerto: “Californication” e “By The Way” chiudono la prima parte dello show, lasciando i fans in uno stato di euforia generale, con le braccia ancora alzate in aria per darsi il ritmo.

Le jam session tra un pezzo e l’altro forse hanno tolto un po’ di tempo al concerto vero e proprio, ma quello che Josh e Chad mettono su dopo la pausa non può essere contestato: “Five Years” di David Bowie fa venire letteralmente i brividi a tutti.

Ma non c’è spazio per respirare, perché le note iniziali di “Give It Away” trascinano di nuovo il pubblico in quello che si aspettava: un grande, colorato, elettrizzante party.
E’ difficile spiegare a parole cosa si prova, quando le luci sul palco si riaccendono e i tecnici cominciano a smontare le apparecchiature: c’è chi si lamenta (qualcuno è rimasto deluso dalla durata del concerto, qualcuno si aspettava un altro bis, qualcuno non si è divertito); e poi c’è chi è estasiato, chi non voleva più smettere di cantare, chi sarebbe rimasto lì in eterno.

Io vi assicuro che non è facile far ballare 14,000 persone senza distinzione di età o di feeling per il gruppo. I Red Hot sono tornati si, e diamine, sanno ancora come fare il loro mestiere.

SET LIST:
Jam session
Can’t Stop
Dani California
Scar Tissue
Dark Necessities
The Adventures of Rain Dance Maggie
Right on Time
Sick Love
If You Have to Ask
Go Robot
Californication
The Getaway
Suck My Kiss
Soul to Squeeze
By the Way

BIS
Goodbye Angels
Give It Away

Guiggiani Maila

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
0.00 avg. rating (0% score) - 0 votes