Modena City Rambles – Riaccolti

Modena City Rambles live all’Alcatraz

È domenica 17 marzo e siamo all’Arcatraz, nel cuore di Milano, eppure si respira l’aria inconfondibile dell’Irlanda. È il weekend di San Patrizio, i The Rumjacks hanno già scaldato il pubblico grazie al loro sound che fonde la musica celtica e il punk, e sul palco stanno per salire i Modena City Ramblers.

Il verde, colore che contraddistingue l’Irlanda, pervade tutto il locale e anche la birra, immancabile a San Patrizio, non manca.
È questione di un secondo: nessuno può resistere dal farsi trasportare dal ritmo della musica dei Modena, che subito pervade l’intero locale. In platea ci sono persone di ogni età che in un attimo diventano un tutt’uno, mentre cantano, ballano e saltano a tempo.

La scaletta ripercorre la storia della band e contiene buona parte della tracklist del nuovo album dei Modena City Ramblers, Riaccolti, un cd – realizzato grazie a una campagna di crowfunding, cioè una raccolta fondi organizzata tramite i canali social – che raccoglie i grandi successi in versione live e che contiene anche un brano inedito, Riaccolti, da cui la raccolta stessa prende il titolo.

Il concerto inizia con Clan Banlieue per poi passare a Morte di un poeta, Volare controvento e Libera Terra.

Non mancano i discorsi impegnati, con cui i Modena, sostenuti da un lunghissimo applauso, invitano a non restare indifferenti ai problemi che ci circondano, perché è il momento di agire, di fare qualcosa, di alzare la testa.

È il turno di Ebano, canzone sull’immigrazione, che affronta temi più attuali che mai, che lascia poi il posto alle immancabili Mia dolce rivoluzionaria, I cento passi e Bella ciao, eseguita insieme ai The Rumjack, che infiammano ancora di più il locale.

Si torna in Irlanda con In un giorno di pioggia, accompagnata dal violino impeccabile di Francesco Fry Moneti, ma è sul finale che si concentra uno dei momenti più magici dell’intera serata: sulle dolcissime note di Specchio dei miei sogni l’intero pubblico smette improvvisamente di ballare e si siede per terra, in ascolto, per poi esplodere di nuovo appena la band fa segno di rialzarsi.

In men che non si dica il concerto finisce, come sempre, ma si portano a casa emozioni indimenticabili, quelle che solo una serata così può regalare.

 

Sara Picello

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