State Champs: “La musica non è una competizione!”

Gli State Champs sono stati definiti come una delle band migliori della scena pop-punk degli ultimi anni, e se siete stati almeno una volta ad un loro concerto non è difficile capire il perché di questa affermazione. Noi abbiamo avuto il piacere di incontrare Tyler e Evan a Milano, in occasione dell’InFest e abbiamo avuto una piacevole chiacchierata in cui ci hanno raccontato qualcosa di più sul processo creativo dietro alle loro canzoni e tutte le loro sensazioni riguardo riguardo al fantastico momento che la band sta vivendo!

State Champs

Gli State Champs sono stati definiti come la miglior “nuova” band della scena pop-punk al momento. Come vi sentite a riguardo?

Tyler: “E’ decisamente bello! Non leggo molta stampa musicale perché trovo che mi fotta la testa. Provo a stare lontano da cose tipo: “Ragazzi vi state portando tutto il peso del pop punk sulle spalle, E’ TUTTO SU DI VOI! Tutta la pressione è su di voi! Cercate di non fare cazzate!”. “

Evan: “E’ una cosa difficile da giudicare, ci sono un sacco di grandi band. E’ anche figo essere inclusi tra i top perché è qualcosa a cui teniamo molto. E’ la prima volta che lo sento, ma è molto figo. C’è molta pressione!”

Tyler: “Come dice c’è un sacco di bella musica in giro. Per quanto possa sembrare una competizione non voglio rafforzare l’idea che lo sia. La musica non è una competizione, è solo un ambiente collaborativo dove tutti producono cose che gli piacciono.

 

Qual è il processo creativo dietro alle vostre canzoni? Riuscite a scrivere anche in tour?

Evan: “E’ diverso, specialmente nell’ultimo album. Sono venuti degli autori da fuori ad aiutarci: abbiamo affittato una casa e siamo stati tutti insieme a improvvisare e scrivere le nostre cose.”

Tyler: “Metà Living Proof è semplicemente noi. Il processo creativo è piuttosto autentico e semplice: di solito inizia con un ritmo alla batteria, un giro di chitarra o una linea vocale e ci costruiamo sopra. E’ come costruire una casa. Ci devono essere fondamenta forti prima di costruirci sopra cose belle e decorative, quindi costruiamo lentamente assicurandoci che sia solido.

Evan: “Di solito non scriviamo in tour, non c’è molto tempo per essere super creativi perché corri a fare altro, specialmente quando sei in Europa o dovunque, vogliamo vedere delle cose, vogliamo divertirci.”

Tyler: “Non abbiamo nemmeno gli stessi strumenti che abbiamo a casa e lavoriamo sui laptops, registriamo delle cose e ce le mandiamo. E’ la prima volta che lo abbiamo fatto, perché viviamo in luoghi diversi. Io vivo in Ohio, lui a New York e Ryan in California, quindi ci mandiamo le cose avanti e indietro. Abbiamo provato con questo metodo, è interessante e diverso.”

 

Qual è secondo voi la cosa migliore che avete fatto quest’anno?

Tyler: “Quest’anno abbiamo appena fatto un tour completo negli Stati Uniti da headliner. Abbiamo riempito venues che non avrei mai pensato fossimo in grado di riempire. E’ un grande risultato. E’ difficile misurare il successo: puoi guardare te stesso, come gli streams su Spotify di band diverse, ma non sarà mai equo.”

Evan: “Sì, esatto! E’ stato incredibile riempire quei locali in quel tour.”

Parliamo della scaletta: come scegliete quali canzoni suonare? E qual è la canzone che non potreste mai togliere dalla scaletta?

Tyler: “Bene, partiamo prima con la seconda domanda: non potremmo mai togliere “Secrets. Per la prima volta abbiamo finalmente cambiato la sua posizione. Abbiamo chiuso la scaletta con quella canzone gli ultimi quattro anni e finalmente l’abbiamo spostata, non chiudiamo più con quella. Cerchiamo di suonare alcune tra le nostre migliori canzoni per prime e alla fine mettere in mezzo altre buone canzoni, ma vogliamo iniziare con qualcosa che sia tipo “fanculo, iniziamo!”.

Evan: “E dipende anche se stai suonando uno show da headliner o se suoni un set da trenta minuti in un festival… in quel caso suoni tutte le sue canzoni più conosciute, top.”

Tyler: “Abbiamo suonato ad un paio di festival che sono un po’ più metal come Graspop e Greenfield e lì sappiamo che dobbiamo suonare canzoni un po’ più dure, quindi proviamo ad adattarlo in base allo scopo a cui serve. Abbiamo suonato dei concerti più pop quando eravamo in tour con i 5 Seconds Of Summer quindi abbiamo suonato canzoni più “poppy”… devi capire quello che stai facendo e fare una scelta.”

Personalmente amo molto le vostre grafiche: e copertine degli album, online e anche il merchandise. E’ come un brand per la vostra band, vi identifica. C’è qualche vostra personale idea dietro?

Tyler: “Abbiamo una chat di gruppo e mandiamo foto al nostro merch staff e a volte mandiamo immagini di cose che ci piacciono. E’ come un mood board dove ci piace costruire queste cose e condividerle con gli altri. “Oh questo è piuttosto figo dovremmo fare qualcosa con questo stile”. Penso che siamo tutti relativamente colpiti dalla moda, non come dei fashionisti ma gli prestiamo attenzione. Compriamo al centro commerciale e vediamo cos’è in saldo.”

Evan: “Sappiamo quali sono i trend. E’ molto importante. Devi essere in cima ai trend e probabilmente è la parte più grande del nostro guadagno essere in grado di vendere il merch e renderci un brand quindi ci devi prestare attenzione.”

Tyler: “Sì, creare il brand. Ne parliamo e questo tira fuori quello che vogliamo che sia il marchio.”

Ultima domanda: se doveste descrivere la vostra band con il nome di una bevanda quale sarebbe e perché?

Tyler: “Un drink che gli uomini possono chiamare RED perché è
Evan: “Carlsberg… che è anche una maglietta!”
Tyler: “Sì, nel nostro merch abbiamo una maglietta che riprende il logo, con scritto “probably the best band in the world!”.

Clicca qui per il video completo dell’intervista

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