Concerti, il 15 giugno si riparte: condizioni troppo restrittive

L’ultimo decreto del presidente del Consiglio stabilisce che dal 15 giugno torneranno anche i concerti! Good news? In parte sì e in parte no. Non torneranno, per ora, i concerti come li conoscevamo ma con una serie di condizioni fin troppo restrittive.

concerti 15 giugno

Concerti al via dal 15 giugno

I concerti si potranno tenere condizione che vi siano posti a sedere pre-assegnati e distanziati di un metro, distanza che vale sia per gli spettatori, sia per il personale. Il numero massimo di spettatori sarà 1000 per gli spettacoli all’aperto e 200 per quelli in luoghi chiusi. Fino a qui, tutto al quanto prevedibile.

All’interno del decreto vengono riportate una serie di linee guida da rispettare. Mantenimento della distanza di sicurezza; misurazione della temperatura; uso di mascherine e guanti… anche qui, nulla di nuovo. Tutte le attività in questo momento sono portate a seguire questi provvedimenti.

Però è stato aggiunto un dettaglio “divieto del consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli”. A primo impatto potrebbe non sembrare nulla di grave, ma in Italia gli organizzatori di eventi rientrano dei costi dello spettacolo proprio grazie alla vendita di bevande e cibo.

Il risultato di questo decreto è un aumento dei costi, per poter rispettare le linee guida, e una diminuzione delle entrate. Certo, il pensiero in generale è “meglio di niente”. Siamo tutti impazienti di tornare sotto un palco, ma in quanti riusciranno a permettersi di fare eventi a queste condizioni?

Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno: è già un primo passo, almeno questa volta lo Stato si è ricordato del settore musicale se pur in modo un po’ approssimativo.

Forse in questo momento gli artisti potrebbero rivedere il proprio cachet e renderlo più accessibile agli organizzatori di eventi. Si sono create tante realtà, La Crew e La Musica che gira, di professionisti pronti a confrontarsi per trovare nuove soluzioni. Siamo certi che questa volta il settore musicale sarà unito e troverà insieme il modo migliore per riportarci LIVE.

Leggi anche:Nasce “La musica che gira”: coordinamento dei lavoratori del settore

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