Musica Live: le venues che hanno chiuso per colpa del Covid

Il 2020 è stato un anno difficilissimo per tutti si sa, ma in particolar modo per la musica live e più in generale per lo spettacolo. Per via della pandemia non è possibile organizzare concerti ormai da marzo, qualcuno ci ha provato quest’estate, ma le perdite sono state ingenti ed in molti casi hanno dato la mazzata finale a piccoli locali che vivevano solo di musica live e piccoli concerti.

Musica live

Le venues che hanno dovuto chiudere i battenti

Tra i locali che hanno dovuto chiudere i battenti per colpa del Covid troviamo lo storico Blues house di Milano. Quasi 30 anni di attività per il locale milanese, che ha annunciato lo scorso luglio di doversi arrendere alla crisi perché ormai privo delle risorse necessarie per resistere senza live.

Meno anni di attività, ma stessa passione per Il Serraglio, ex Officina dell’Ortica, aperto nel 2015 che purtroppo ha visto la sua fine a giugno 2020. Lanciano un gran bel messaggio: “Le piccole realtà hanno bisogno di spirito positivo di creatività e passione, che per noi è la base di tutto. Voi pubblico, smettetela di seguire solo gli hype dei vari momenti e siate curiosi. […] Imparate a vivere i club con il piacere di scoprire, socializzare, aiutando talenti dal vivo e non attraverso i like virtuali“.

Stessa fine per l’amato Circolo Ohibò. A giugno sui propri social ha comunicato la notizia della chiusura definitiva, ricordando gli “otto bellissimi ed indimenticabili anni passati insieme”. L’Arci Ohibò aveva ospitato tra gli altri, il 22 maggio 2012, il secret show dei Green Day: irruppero sul palco a sorpresa durante il concerto dei Prima Donna, regalando a quel centinaio di persone presenti un sogno. Nel loro post si legge anche: “ci piace pensare sia stato non solo un luogo di intrattenimento, ma anche un rifugio in cui sentirsi a casa” e siamo sicuri che lo sia stato per tantissime persone, che hanno fatto di tutto per avviare una campagna crowdfunding.

I crowdfunding per salvare Vidia ed Estragon

A proposito di crowdfunding, due storiche venues italiane, ovvero il Vidia Club e l’Estragon, cercano in tutti i modi di resistere: sono infatti ricorsi ad una raccolta fondi per poter riaprire non appena sarà possibile. Sono state aperte sul sito ideaginger.it dai due locali, due campagne di crowdfunding, mettendo anche in palio merchandise dedicato e sconti alla riapertura, per chiedere aiuto al proprio pubblico in modo da raggiungere la soglia necessaria che gli permetterà di riaprire quando sarà possibile tornare alla musica live.

Speriamo che sarà il prima possibile perché non vediamo l’ora di tornare ai concerti e di tornare sotto al palco del nostro locale preferito!

Leggi anche: “Concerto esperimento a Barcellona: primo live senza distanziamento”

 

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