Rubik: “Se non tocchiamo il fondo non possiamo risalire e viceversa”

E’ uscito il 18 giugno 2021 “Occhiali Rotti”, il nuovo singolo del cantautore toscano Rubik. Un nuovo capitolo sfacciatamente pop che non rinuncia al tema della mancanza, a dimostrazione che Rubik sappia far ballare su parole tristi. Un nuovo atipico singolo estivo che non sapevate di star aspettando.

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Rubik intervista

Qual è stato il tuo momento no da quando hai iniziato a pubblicare musica?

Quando ho capito che la pandemica ci avrebbe colpito di nuovo, ho riprovato lo stesso panico della prima volta, mi sono sentito minacciato insieme ai sogni e ai progetti che avevo fatto. È stata l’occasione per sentirmi preparato e misurare tutta la mia tenacia.

Credi che canzoni tristi possano avere comunque un effetto benefico?

Assolutamente si! Se non tocchiamo il fondo non possiamo risalire e viceversa, il concetto alla base penso sia questo. Nel mio caso scrivere una canzone triste significa affrontare un dubbio, una paura, un dolore. Questo è assolutamente bello!

Quali sono i tre brani che hanno influenzato di più la tua formazione?

Io vagabondo de I Nomadi, La Signora di Lucio Dalla e Mi sei scoppiato dentro il cuore di Mina.

Qual è il messaggio del tuo ultimo singolo, Occhiali rotti?

Vivere il più possibile senza freni, rompendo le barriere e i filtri che ci distraggono. Circondarci delle persone che ci fanno star bene e trascinarle nei nostri viaggi, immaginari e non. È un bagaglio di buoni propositi.

Se fossi un drink, quale saresti e perchè?

Penso a un Mojito, perché pare lo abbia inventato un corsaro, Sir Francis Drake. Mi piace l’idea che sia nato durante un viaggio, col suono delle onde del mare come sottofondo.

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