Croce Atroce: “Ho sempre ascoltato tanto e ho lasciato il cuore ovunque”

E’ uscito il 16 luglio “Anna Piaggio”,  il nuovo album della Croce Atroce. Si tratta di un disco che è nato subito dopo il primo esperimento musicale che aveva portato alla pubblicazione di Alda Merinos, il disco di debutto.

croce atroce

Croce Atroce – Anna Piaggio

Cosa ti ha spinto a fare anche un secondo disco, dopo Alda Merinos?

La scelta di fare Anna Piaggio in realtà è nata durante il making of di Alda Merinos. Le idee accumulate nel primo disco erano troppe, nonostante le 23 tracce che lo compongono.

Ci piaceva l’idea di non aver fatto musica insieme finora e di uscire lo stesso anno con due album nel giro di pochi mesi. Non abbiamo alcun vincolo, non lavoriamo con etichette, facciamo tutto noi, quindi perché no? La cosa che ci ha spinti a farlo è solo l’idea di poterlo fare: dopo mesi di libertà forzata abbiamo deciso che, almeno in questo, dovevamo appunto essere liberi al 100%.

Quali sono i cambiamenti di sound che caratterizzano Anna Piaggio?

Alda Merinos è un disco per l’estate, quindi si parla di libertà, caos, viaggi e si affrontano nuovi sviluppi narrativi per alcune canzoni contenute nel primo disco, pertanto il sound è più fresco ed esotico, tamarro e indiepop.

Credo che musicalmente sia meno nostalgico e contenga strutture meno vincolate a cioè che si usa fare di solito. Il risultato risulta più fresco e frizzantino, poi non dimentichiamo che sono 10 tracce più 4 remix, quindi è di più facile e veloce digestione.

Quali sono i tre brani che secondo te sono stati fondamentali per la tua formazione musicale?

Che domanda difficile!
Into the groove di Madonna, Fuck the pain away di Peaches e il terzo non te lo dico, perché farei torto a tutte quelle artiste che dovrei lasciar fuori da questa lista.

Da Tori Amos a Sinead O’Connor, da Björk a PJ Harvey, per non parlare di Siouxie, Nina Hagen ecc ecc, una di loro di offenderebbe se dovesse essere esclusa da questo terzetto. In realtà faccio davvero fatica a rispondere a domande così, perché ho sempre ascoltato tanto, troppo. Ho lasciato il cuore ovunque.

Se fossi un cocktail quale saresti, e perché?

Io sono un cocktail! Anzi più di uno.
Prima di cena sono un Bloody Mary, perché dopo una giornata di lavoro sono sempre talmente incazzata che sono rossa di rabbia e furente come il pepe.
Dopo cena un Vodka o Gin Tonic, freschi e aspri come quello che serve per la digestione.
Dopo la mezzanotte un Long Island, il drink che ti permette di vivere la serata alla grande!

 

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