Marracash, perché è il migliore della sua generazione

Due album usciti a distanza di due anni, entrambi in classifica. Questo è l’ultimo traguardo di Marracash. Persona, il suo sesto album, uscito nel 2020 è stato il disco più venduto di tutti i generi in quell’anno. Ha debuttato con nove canzoni su quindici in top 10. A due anni di distanza il nuovo album, Noi, Loro, Gli Altri è già in Top 10 degli album più venduti del 2021, pur essendo uscito a poco più di un mese dalla fine dell’anno.

Risultati impressionanti che non possono passare inosservati. Ma perché Marracash è il migliore della sua generazione?

Marracash

Il filo tra Persona e Noi, Loro, Gli Altri

C’è un filo che lega gli ultimi due lavori di Marracash: un racconto che partendo dal singolo arriva al collettivo. Persona è un disco che accende l’obiettivo sul rapper e sulla sua persona. Noi, Loro, Gli Altri, come suggerito dal titolo stesso, sposta la lente di ingrandimento sulla collettività e sulla società. Una società frammentata, mai come adesso gli uni contro gli altri.

La scrittura di Marra è onesta e vera, al massimo dell’ispirazione. Testi letteralmente pieni e complessi, senza spazio per aggiungere altro. Le sue parole fatte di immagini descritte in modo preciso e chiaro. Una maturità artistica raggiunta dopo 15 anni di carriera.

L’esigenza di esprimersi diventa il filo che lega i due album, con estrema onestà. Una frase banale? Forse sì, ma al momento quanti si esprimono davvero per esigenza e non per moda?

Perché Marracash è il migliore della sua generazione?

Marracash non segue schemi imposti. In un mondo dove tutto viaggia veloce, tranne la promozione che anticipa un lavoro discografico, il king del rap fa l’esatto opposto.

I brani, i dischi, durano poco. Mesi o anni tra produzione, registrazioni, mixaggio ed in poco tempo la musica si esaurisce per il pubblico, pronto ad ascoltare cose nuove ogni giorno. Gli artisti puntano sull’hype dell’uscita discografica con delle promozioni lunghe, talvolta estenuanti. Pre-order, vinili in edizioni speciali, box con magliette e gadget. Senza menzionare tutte le storie Instagram di countdown da cui veniamo bombardati. E’ nata come esigenza per ovviare alla fruizione veloce, ma questa formula rischia di spostare l’attenzione dalla musica e di stancare.

Perché parliamo di questo? Perché Marracash ha fatto la scelta opposta. Come un fulmine a ciel sereno ha annunciato l’uscita del nuovo album in tempo record. Un solo post, diretto: “Domani esce il nuovo disco”. Un lavoro chiuso il 31 ottobre ed uscito a meno di un mese di distanza, il 19 novembre.

Un anti-formula, in controtendenza rispetto al mondo musicale attuale. Una mossa che riflette la schiettezza dei suoi testi e la sua onestà artistica. “Il pre-order a volte è una truffa”, dice Marra, “un album prima lo ascolti e poi decidi se comprarlo”. Nessun singolo pre-lancio, poche informazioni alla stampa, quasi a dire “se volete davvero sentire l’album, tutto quello che dovete fare è ascoltarlo”. Il focus sulla musica.

Ancorati negli schemi che sono diventati abitudine, a volte un piccolo atto rivoluzionario, diverso dal solito sconvolge le carte in tavola e ci dimostra che non esiste solo l’alternativa a cui ci siamo abituati, ma può funzionare anche in altro modo. Marracash ha fatto parlare la sua musica. E funziona. Tutta la concentrazione è stata attirata unicamente dai brani, con gli streaming già esplosi dalla mezzanotte del giorno di uscita. D’altronde, se la musica vale non c’è bisogno di convincere nessuno.

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