Michal Thomes, intervista con l’organizzatore del Rock For People

E’ il momento, sta per arrivare il Rock For People. La più attesa edizione del festival si terrà finalmente dal 15 al 18 giugno a Praga, ospitando band come Green Day, Biffy Clyro, Fall Out Boy e molte altre nuove band della scena. In preparazione di quel momento abbiamo voluto scambiare quattro chiacchiere con Michal Thomes, ideatore del festival.

Michal Thomes rock for people

Michal Thomes intervista

Benvenuto su Brainstorming Magazine, è un onore per noi! I nostri lettori vogliono sapere tutto riguardo al Rock For People Festival. Prima domanda: com’è cambiata l’organizzazione di un festival dopo la pandemia? Quali sono le difficoltà maggiori al momento?

Probabilmente ad ogni organizzatore di festival non piacciono le cose che non può controllare.  Un esempio è il meteo, ma fortunatamente ci sono alcuni accorgimenti e aggiustamenti di produzioni che si possono mettere in atto. Purtroppo con tutte le restrizioni che ogni Stato ha messo in atto per il Covid-19, non potevamo far nulla.

Abbiamo fatto del nostro meglio organizzando ad esempio eventi più piccoli, come i due giorni del Rock For People con una capacità di 7000 persone, con band come i The Hives, Mando Diao e Maneskin. Poi abbiamo provato con un festival in un ambiente virtuale – Rock For People In The Game! E’ stata una prima mondiale portare la basi di un festival all’interno del mondo del gaming, per il quale molti artisti hanno preparato un set unico. Il problema principale per la prossima stagione, secondo me, è il deflusso dei lavoratori dal mondo dello spettacolo e dei festival. Durante la pandemia hanno trovato altri lavori e sarà difficile farli tornare o sostituirli.

Dopo due anni in cui avete dovuto rimandare il festival, ormai ci siamo quasi. Come siete riusciti a portare avanti l’evento senza perdere la motivazione?

Per noi, la motivazione è chiara: stiamo lavorando al più grosso anno dell’evento Rock For People e non dobbiamo deludere il pubblico che ha comprato i biglietti per il festival. Nel frattempo, abbiamo lavorato ai progetti precedentemente menzionati e preparando il terreno del festival, che abbiamo affittato per un anno intero durante la pandemia.

Quali sono le regole basi per costruire un festival come Rock For People?

Avere un buon team, mettere in conto che non tutto sarà facile e che alcune cose andranno diversamente da quello che ci si aspetta.

Quali sono le band più divertenti con cui ha lavorato durante gli anni?

Generalmente è più divertente con le band piccole. Le band più grosse sono più focalizzate sull’essere professionali quando sono occupati in tour impegnativi.

Come scegli gli artisti da inserire nella lineup?

Insieme al team di booking, cerchiamo sempre di mettere insieme una lineup che diverta ed intrattenga noi ed il pubblico. E’ sempre il giusto mix tra grandi band e nomi più piccoli della scena musicale mondiale, scoperte interessanti e nuove promesse. Prestiamo anche attenzione alla scena locale, che speriamo di ispirare quando li inseriamo con altri artisti internazionali.

Ed un artista che avresti voluto portare al Rock For People ma non lo hai mai fatto?

Ho molti sogni, e alcuni di loro si avvereranno quest’anno: Green Day, Weezer, Royal Blood, e Fall Out Boy.
Terrò alcuni nomi come Red Hot Chili Peppers, Foo Fighters, or System of a Down per un’altra volta…

Molti nostri lettori vorrebbero lavorare nel mondo degli eventi e dello spettacolo. Quale potrebbe essere il tuo consiglio per loro?

Fallo e basta, buttati!
 
Ultima domanda: qual è la cosa migliore che la musica ti ha insegnato nel corso degli anni?

La musica è estremamente importante per la mia vita, e non posso immaginarla senza. Durante la pandemia, ho imparato che l’esperienza di un concerto o di un festival è insostituibile ed è più bella vissuta con gli amici.

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