Cassandra: “Per la prima volta nella nostra vita non abbiamo rimpianti”

Venerdì 11 marzo 2022 è uscito su tutte le piattaforme digitali e in radio Polaroid e paranoie, il nuovo singolo dei Cassandra, fuori per Mescal. Con allegria, qualche paturnia, attitudine pop rock naif, quel tanto che basta di sfrontatezza, leggerezza condita da una dose di schiaffi e belle storie da raccontare, i Cassandra con cadenza bimestrale hanno regalato alle nostre orecchie 4 brani inclusi nell’album in uscita su etichetta Mescal e distribuito da Columbia/Sony Musica a fine Marzo.

L’avventura è partita il 16 Settembre 2021; una nuova band bella croccante con un nome che ci riporta a fasti epici. Il primo programma televisivo – X Factor 2021 – dove fu bello presentare “Kate Moss” prima di passeggiare sul lungomare toscano cantando “Novembre”, e prima ancora di salutare da Reggio Calabria questi 12 mesi sgangherati, portando a casa anche il primo riconoscimento, ricevuto da Radio Rai Tutta Italiana: Top Of The Year per la nuova musica d’autore. Si apre il 2022 con l’augurio dissacrante di “Ti auguro tutto il peggio che c’è” e si arriva al nuovo singolo che precede di poco la pubblicazione dell’album d’esordio.

Ecco cosa ci hanno voluto raccontare!

cassandra

Cassandra intervista

Quali sono tre dischi che ritenete fondamentali per la vostra formazione musicale? E perché?

Ve ne diamo uno a testa, per non farci mancare nulla.
Per Giova: Nevermind – Nirvana. Il naturale confine fra pubertà e passaggio all’adolescenza.
Per Ce’: Abbeyroad – The Beatles. L’espressività, il talento e la complessità del pop.
Per Matte: Il sorprendente album d’esordio de I Cani – I Cani. Urgenza espressiva allo stato puro.

Ve lo avranno già chiesto, ma non possiamo essere da meno. Come mai vi chiamate Cassandra? E in che modo questo nome vi rappresenta in pieno?

Vorremo avere risposte più belle e complesse ma banalmente era una scritta fuori dalla nostra sala prove: “Cassandra mi manchi”.
Non abbiamo mai pensato che ci dovesse rappresentare ma solo che suonasse bene, che già non è poco.

Tutto è iniziato con “Kate Moss”, e poi è successo tutto abbastanza velocemente. Qualcosa che non rifareste mai?

Forse per la prima volta nella nostra vita non abbiamo rimpianti o ripensamenti, e ad essere sinceri non sappiamo bene neanche noi come sia possibile.

Che cos’era che non andava bene nei testi, prima che arrivasse Marco Carnesecchi? E cos’è cambiato da allora?

I’ carne per noi è un padre adottivo; ha investito su di noi non solo sul piano artistico, ma anche umano. I pezzi non giravano, non erano efficaci ma lui in punta di piedi e con grande sensibilità ha “semplicemente” scavato, fino a trovare le nostre potenzialità ed è riuscito a tirarle fuori.

Ultima domanda: se foste un drink quale sareste, e perché?

Negroni: fiorentino parliamo, fiorentino suoniamo, fiorentino beviamo.

Leggi anche -> Le pagelle di AlEmy: Ario De Pompeis e Lorena VS Mathela

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