The Nomera: “Seri ma senza prendersi sul serio…”

Il 1 aprile è uscito “Atti Osceni”, il nuovo album dei The Nomera. Otto brani che si muovono in un sound rock’n’roll con la dolcezza e il retrogusto del pop.

the nomera

The Nomera

Bentrovati sulle nostre colonne, The Nomera! Per prima cosa dovete toglierci una curiosità: da dove deriva il vostro nome?

L’origine del nome è sempre stata misteriosa: c’è chi pensa sia il vecchio nome di un gruppo musicale che a Carrara già esisteva, chi pensa che abbia origini russe e chi pensa che si riferisca a delle montagne nepalesi.

Come vi siete conosciuti, e sopratutto da quanto suonate insieme? Sembra abbiate trovato nel tempo i giusti strumenti per far collimare fra loro mondi ed esperienze musicali diverse…

Come molte band ci siamo conosciuti tra i banchi di scuola ed esistiamo concretamente dal 2017.
Col tempo e la gavetta che tutt’ora stiamo facendo stiamo riuscendo a trovare un suono che sia riconoscibile mantenendo l’anima rock che ci accomuna.

Tornate oggi pubblicando un disco che sa di rabbia e amore: sentimenti ben conosciuti ad ogni rivoluzionario! In cosa sentite di aver “rivoluzionato” il vostro sound, e in cosa invece siete rimasti fedeli al vostro passato di sempre?

Penso che il nostro modo di fare musica sia ancora ben evidente, seri ma senza prendersi sul serio, un po’ polemici, innamorati e arrabbiati per esserlo. Il sound invece è il frutto della precisa volontà di voler, si mantenere il nostro mood, ma allo stesso tempo fare qualcosa di nuovo (per noi), coerente e immediato.
Questo disco è sicuramente il più pop che abbiamo mai pubblicato. Ci sono numerosi synth che non abbiamo mai usato in modo così massiccio. L’esigenza era quella di mantenere l’anima rock della band ed allo stesso tempo di svecchiarla, tant’è che non abbiamo rinunciato, come si tende a fare spesso nella musica odierna, all’uso delle chitarre, soprattutto quelle elettriche.

“Atti Osceni” è un titolo forte, al quale fanno ecco i titoli degli altri brani del disco. Avevate altre idee riguardo la scelta del titolo principale? Oppure è sempre stato ben chiaro nella vostra mente che si sarebbe chiamato “Atti Osceni” il vostro nuovo disco?

In realtà in origine il tutto sarebbe dovuto essere racchiuso sotto il nome dell’ultimo brano “Il circo dei vinti”. Quasi tutti i personaggi delle canzoni sembrano essere impossibilitati, appunto, ad una qualsiasi forma di vittoria, non tanto per colpa della loro abilità nel “gioco”, quanto più per l’impossibilità di battere il “gioco” stesso.
Atti osceni invece altro non è che il nome più immediato per indicare le azioni dei “Vinti” che, malinconici, euforici o rassegnati abitano il nostro album.

Di certo, non siete degli sbarbatelli: a dare un’occhiata alle vostre pubblicazioni discografiche, la lista è già lunga. Siete sempre stati però indipendenti: la vostra è una scelta o una condizione inevitabile dovuta alla “confusione” del mercato di oggi?

No invece lo siamo; la lista di pubblicazioni è solo perché non abbiamo mai pensato a standard qualitativi o strategia di marketing, abbiamo sempre fatto tutto sotto un unico motto imperante, “esigenza espressiva”.
Essere indipendenti invece penso che per noi significhi nuotare al buio senza sapere dove si va. Certe volte è bello, altre volte fa paura ma alla fine le nostre scelte non saranno determinate da nessuno se non da noi

So che vi sto per chiedere qualcosa di difficilissimo: ma esiste un brano, tra tutti, che sentite più vicino al cuore?

Penso che per ognuno di noi la risposta sia diversa, ma onore alla title track, ATTI OSCENI.

Domande di rito: scegliete un cocktail da abbinare ad ognuno dei brani del disco. E diteci perché!

Old Fashion per rendez vous: un whisky invecchiato alla base come l’impalcatura rock del brano.
Milano-Torino per Vis a Vis: Bitter e vermouth che duettano a ritmo serrato, come noi.
Negroni per menage a trua : Bitter e vermouth ma con l’aggiunta del gin, in due è amore in tre una festa.
Vodka lemon per Woodstock: un cocktail per tutti.
Cocktail Martini per Arida: Un spruzzata di martini e giù con il gin, secco e diretto.
Bloody Mary per foglie d’erba: un po’ per il gambo di sedano un po’ perché alla fine del brano è ormai l’alba.
Gin tonic per Atti Osceni: semplicemente perfetto hahahaha.
Tequila bum bum per Il Circo Dei Vinti: perché alla fine qualcosa di forte per buttar giù sti ATTI OSCENI credo serva.

Il prossimo concerto al quale assisterete?

Ognuno di noi ha diversi concerti in programma, ne citiamo alcuni: Cesare Cremonini, The Zen Circus, Muse, Liam Gallagher, Machine Gun Kelly e molti altri.

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