Biseo: “Tu Milano io Roma è un brano che parla di sentimenti”

Fuori dal 3 giugno 2022 “Tu Milano io Roma” è il nuovo singolo di Biseo. Quello che state per ascoltare è un piccolo manifesto indie dedicato a tutti quelli che vivono i weekend sui treni, che incastrano relazioni in città diverse e che vivono l’instabilità come un arricchimento. Tu Milano io Roma è una canzone spontanea, sincera. Non segue un filo logico, ma contiene immagini sparse che descrivono la fine di una storia dʼamore. Lʼautore non racconta il dolore, ma fa percepire un velo di malinconia.

Eravamo troppo curiosi, ed ecco cosa gli abbiamo chiesto!

biseo intervista

Biseo intervista

Quali sono tre dischi che ha tuo parere sono stati fondamentali per la tua formazione musicale? E perché?
Domanda difficile perché sono sicuramente di più, però se dovessi scegliere ti dico: “Titanic” di Francesco De Gregori, “Dalla” di Lucio Dalla e “Songs in the keys of life” di Stevie Wonder.
I primi due perché sono, secondo me, il massimo della musica italiana e sono, inevitabilmente, un modello di scrittura. Il terzo perché ha una musicalità e una ricerca di suoni e arrangiamenti incredibili. Dovrebbe essere insegnato in tutte le scuole di musica.

Cosa volevi raccontare con il tuo singolo “Tu Milano io Roma”? Stai ancora vivendo una storia a distanza? Nel 2022, Milano – Roma è ancora considerabile una storia a distanza?
Tu Milano io Roma è un brano che parla di sentimenti, quelli veri. Ognuno poi interpreta la storia nel modo che preferisce.
C’è soltanto un uomo che cerca chiarezza, in fondo senza trovarla mai. È una canzone che affronta il ricordo di un amore facendo emergere un velo di malinconia.

Cosa c’è di Milano che proprio non riesci ad accettare?
Ma niente, in quel momento, quando l’ho scritta, Milano e Roma mi sembravano la metafora perfetta per descrivere la distanza tra due persone.

Qual è stato il tuo primo approccio con la composizione musicale?
Avevo 12 anni, suonavo il piano e cominciavo a scrivere le prime canzoni senza senso. Scimiottavo De Gregori e Fossati. Forse, dopo i 18-20 anni ho iniziato a cercare un mio stile nello scrivere i testi e le musiche, ma sicuramente ancora non l’ho trovato.

Ultima domanda: se fossi un drink quale saresti, e perché?
Gin-tonic, perché è quello che bevo sempre.

 

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