Friday in Love #2 – LE PAGELLE DI GIUSEPPE D’ALONZO ED ELETTROGRUPPOGENO

Eccoci alla seconda puntata di Friday in love, questa volta andremo ad analizzare due album: “Fantasmi di carta” di Giuseppe D’Alonzo e il disco omonimo degli Elettrogruppogeno. Entriamo subito nel vivo!

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FRIDAY IN LOVE #2

Giuseppe D’Alonzo – Fantasmi di carta

Il  cantautore abruzzese definisce il suo ultimo album come un viaggio alla ricerca di ciò che conta davvero. Ogni canzone è un inno all’amore, alla musica e all’arte, alle bellezze che ci circondano e a come raggiungerle per goderne appieno.

Le sonorità intime e dolci accompagnano questo itinerario che si dispiega attraverso 16 tracce diverse che mostrano l’abilità e il gusto musicale dell’artista in ogni sfaccettatura.

Originalità disco:

Il cantato è delicato, le parole sussurrate e la melodia che le accompagna, mai troppo protagonista, sembra voler essere il sottofondo di una storia. I testi parlano di esperienze comuni, in grado di raggiungere ogni ascoltatore e adattarsi alle esperienze uniche di ciascuno in modi sempre diversi.

Armonia tra le tracce:

Coglie di sorpresa la scelta dell’effetto dato alla voce nella prima traccia title track, che si discosta dal resto dell’album. Gli altri pezzi sono fluidamente uniti, come parte della stessa onda che risacca a tempo con i cambi traccia.

Brani degni di nota: e forse un po’ a sorpresa metto tra i più degni di nota proprio “Fantasmi di carta” per la sua differenza con tutti gli altri brani.

 

ELETTROGRUPPOGENO – ELETTROGRUPPOGENO

Gli Elettrogruppogeno sono passati spesso tra le nostre pagine, ci hanno conquistato con “La mia ragazza è una nerd” e noi non vedevamo l’ora di ascoltare il disco. L’omonimo disco della band nerd pop italiana è una raccolta di immagini vividissime che raccolgono cultura pop, riferimenti nerd, e tanta ironia. Frizzanti, allegri e sempre pronti a stupire l’ascoltatore. Le sonorità, i testi e l’atmosfera ricordano le canzoni degli 883, un feel-good pop che difficilmente stona, soprattutto nella canzone “Tutti Rockstar”. Originale e piacevole da ascoltare “Metacanzone”, forse il brano più musicale in senso stretto, con melodie un po’ meno elettroniche e un po’ più analogiche.

Originalità disco:

Il sound principale di tutto l’album richiama l’ambientazione di un videogioco, concorde anche con la scelta grafica delle copertine dei singoli pezzi. I testi sono freschi e divertenti, giocano su elementi di cultura pop in modo diretto e chiaro, occasionalmente inserendo anche tematiche più complesse, sempre rese con una dimensione di gioco e quasi parodica. Quindi a livello di originalità siamo parecchio alti!

Armonia tra i brani: 
Mi piace perché tutti i brani sono legati da questo fil rouge elettropop, ma ognuno al proprio carattere. Brani più cupi come “Sudococa” si alternano a quelli frizzanti come “Mekkaniko”. C’è armonia senza perdere di originalità!

Brani degni di nota:

Non è facile scegliere un solo brano, ma pistola alla testa direi “Masciugo allumido”. I suoi versi sono nati per diventare tormentoni da didascalia social: è il caso di “si sta come d’estate, bagnati in una tenda”. Non ha bisogno di altre parole per diventare un mood condiviso e di facile immedesimazione per chiunque lo ascolti.

Leggi anche –> Friday In Love #1 – Le pagelle di Oneiroi e Gaia Restifo

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