FABRIZIO DE ANDRE’: BIOGRAFIA E CURIOSITA’ SULLA SUA VITA

Oggi, 18 febbraio, è il compleanno di Fabrizio De Andrè. Il cantautore genovese avrebbe compiuto 83 anni. Cantautore dall’animo schivo che ci ha lasciato in eredità pezzi che hanno fatto la storia della musica italiana come “Bocca di rosa” e “Don Raffaè”. Vi raccontiamo un po’ di lui in questo articolo.

Fabrizio De Andrè

Biografia

Nato a Genova, nel quartiere Pegli, è cresciuto negli anni della Seconda guerra mondiale come sfollato nella campagna di Revignano d’Asti. Tornato a Genova nel dopoguerra, un episodio che segnerà la sua vita fu il tentativo di molestia sessuale da parte di un gesuita dell’Istituto Arecco che ha frequentato.

Appassionato fin da giovane di musica, tra le sue frequentazioni giovanili anche grandi artisti come Luigi Tenco e Gino Paoli. De Andrè nei suoi testi ha trattato storie di prostitute, spiriti ribelli ed emarginati, avvicinandosi anche al mondo della letteratura. E’ morto nel 1999 per un cancro ai polmoni, diventando un mito della musica italiana.

Fabrizio de Andrè: 5 curiosità

De André è conosciuto con il soprannome di Faber. Contrariamente a quello che si pensa, non è dovuto all’assonanza con il suo nome di battesimo. Fu Paolo Villaggio, suo grande amico, a dargli il soprannome, per via della passione di Fabrizio per i pastelli Faber-Castell.

Fabrizio De Andrè è sempre stato abbastanza schivo. Sul palco amava esibirsi in posti intimi e con la luce soffusa, quasi in penombra. Faceva parte del personaggio? No, in realtà era molto timido.

Prima di diventare famoso lavorò sulle navi da crociera insieme all’amico di sempre, Paolo Villaggio, e un nome che non ci si aspetta: Silvio Berlusconi.

Alla sua scomparsa, nella bara furono messi tre oggetti irrinunciabili: una sciarpa del Genoa, un pacchetto di sigarette e un naso da clown.

Forse non tutti si ricordano, ma nel 1979 De Andrè fu rapito insieme alla compagna Dori Ghezzi. L’Anonima Sequestri Sarda rapì i due nella loro villa in Sardegna e li tenne ostaggi per quattro mesi, fino alla vigilia di Natale, chiedendo un riscatto. Il fatto segnò un grosso cambiamento nei testi e nelle melodie del Faber, che però ha sempre avuto pietà per i loro carcerieri.

Sono passati 24 anni dalla morte del Faber, ma il suo immenso patrimonio artistico rimarrà sempre parte di questo Paese.

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