Matteo Palermo pubblica il nuovo singolo “A piedi scalzi”

Fuori dal 10 marzo “A piedi scalzi”, il nuovo singolo di Matteo Palermo. Si tratta di un brano pop rock che racconta la brutalità della guerra. Le strade e i palazzi di una città improvvisamente sono invasi da una immensa nube nera che porta con sé frammenti di tutto ciò che ha spazzato via.

a piedi scalzi matteo palermo

Matteo Palermo – A piedi scalzi

“A piedi scalzi” è un brano intriso di rabbia. Rabbia per una società che lascia morire degli innocenti per un ideale discutibile, per il proprio tornaconto e niente di più. Chitarre rock aprono il brano facendoci entrare nel mood con grande energia. Profonde e intense rappresentano in modo ineccepibile i sentimenti dell’artista. “A piedi scalzi” ha un buon movimento, inteso come una melodia che non annoia e sorprende l’ascoltatore. Infatti dopo una partenza molto rock il ritornello si sposta di più su sonorità pop, ma questo è un bene perché è molto orecchiabile.

Particolarità del pezzo è che all’interno sentiamo le voci delle figlie del cantante. Insomma, un bel brano con un sound interessante e un testo profondo.

<<L’idea prende piede quando scoppia la guerra in Ucraina e durante una giornata di cronaca le testate giornalistiche riportavano ” Kirill, bimbo di 18 mesi ucciso in guerra”. Nel leggere questa notizia, ho guardato verso i miei piccoli, i miei filgli, ed ho iniziato a provare un sentimento fortissimo di rabbia, si! ho provato esattamente rabbia perché trovare una risposta a tutta quella barbarie era impossibile per me>>, racconta Matteo Palermo, <<Quelle immagini grigie mi hanno fatto pensare:” ma come può l’essere umano fare tutto questo? perdere la pace è come perdere il proprio cielo.” Da qui ho iniziato a scrivere il testo dell’ inciso .” Ho perso il cielo crollo, mormoro e mi chiedo, se mi rialzo a piedi scalzi, vado dove non ho spazi stretti e non lo vedi che mi manchi e mi manchi!” Si perchè la guerra è uno spazio stretto da cui fuggire perchè non ne abbiamo bisogno, cosi come stretti sono i confini maledetti nei quali si cerca di relegare il mondo o i blocchi economici e di potere. Sono contrario con tutto me stesso! Ho provato a rappresentare il buio che cala sulle nostre vite quando ci facciamo trasportare dal ” mio contro il tuo” e, allo stesso tempo, quanto la luce e i colori siano il nostro vero percorso>>.

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