Holding Absence, fuori il loro terzo album “The Noble Art Of Self Destruction”

Gli inglesi Holding Absence presentano il loro terzo album “The Noble Art Of Self Destruction”. Un disco di dieci brani alternative rock arricchito profondo e intenso, ci sorprende come questa band sia così poco conosciuta in Italia. Gli Holding Absence un po’ come gli State Champs meritano molto e hanno uno stile coinvolgente.

Holding Absence – The Noble Art Of Self Destruction

“The Noble Art Of Self Destruction” ti coinvolge dalla prima nota fino all’ultima, è irresistibile. Alcuni brani si avvicinano più ad uno stile screamo, tipo “Scissors”, mentre altri rimangono su toni più delicati, come “Honey Moon”. Ma c’è una peculiarità che hanno tutti in comune: ogni brano è capace di emozionare e arrivare fino all’anima dell’ascoltatore. Mi ritrovo a commuovermi senza avere i testi dei brani sotto, ma non sono le parole a smuovere l’animo, è la melodia. Attraverso gli strumenti anche senza capire la lingua, gli Holding Absence ti fanno arrivare il loro messaggio.

Tra i brani che più mi hanno colpito segnalo “A crocked melody”,Death Nonetheless”, “These New Dream” e “False Dawn”, non mi sorprende che proprio quest’ultimo sia stato scelto come singolo. E’ il brano che rappresenta meglio il disco che racchiude un po’ tutti gli stile e coinvolge di più.

Questo disco, il terzo di una trilogia, è di gran lunga il nostro lavoro concettualmente più ricco ed espansivo fino ad oggi. Riteniamo che queste canzoni sono quasi una lettera d’amore a tutto ciò che riguarda gli Holding Absence, e non vediamo l’ora di mostrare a tutti quanto spazio siamo riusciti a coprire e quanto siamo riusciti a spingerci oltre con queste canzoni”, così la band ha descritto il proprio lavoro.

In concomitanza con l’annuncio, la band ha pubblicato un video splendidamente stilizzato per il secondo singolo dell’album “False Dawn”. Sul nuovo singolo “False Dawn” la band commenta “Siamo entusiasti di pubblicare oggi il nostro nuovo singolo ‘False Dawn’. Questo è sicuramente uno dei preferiti di tutti noi dell’album! Una canzone un po’ disfattista sulla denuncia delle aspettative, e alle prese con il fallimento: questa canzone è la quintessenza della canzone di Holding Absence, con la sua energia uptempo e l’introspezione oppressa. Speriamo che vi piaccia!”

 

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