LEONARDO VISIOLI: “Non so cosa sto cercando”

Leonardo Visioli è un chitarrista e cantante proveniente da Casalmaggiore (CR), diplomato al Conservatorio Arrigo Boito di Parma. Musica nella stanza” è il suo ultimo singolo pubblicato e lo abbiamo intervistato per l’occasione.

Leonardo Visioli

Leonardo Visioli

Le immagini del tuo brano “Musica nella stanza” vogliono rimandare alla ricerca di qualcosa di indefinito. Tu che cosa stai cercando?


Non so cosa sto cercando, nessuno forse sa realmente cosa cerca, e anche quando lo si sa molte risposte sono dentro di noi, nella stanza, che poi può essere una rappresentazione di noi stessi. Questo è il significato di Musica Nella Stanza.

Oltre ad avere il tuo progetto solista, sei la voce principale dei Koomari. Quali sono i pro e i contro di entrambe le esperienze, da solista e in una band?


Ho molti progetti e tutti viaggiano in parallelo, mi dedico a brani inediti solo nel mio percorso da solista e nella band Koomari. Il lavoro da solista mi da molta libertà di scelta sia stilistico/musicale che di indirizzo progettuale. Collaboro con vari musicisti e artisti quindi la compagnia c’è ed eè davvero fantastica. Dall’altra parte hai tante più responsabilità e cose da gestire da solo. La parte più bella nel condividere un percorso di questo tipo con una band invece è quello di essere assieme ad amici in sala prove per lavorare sui brani, scrivere, sviluppare idee insieme e divertisti, poi essendo cantante solista viaggio leggero: non porto strumenti come chitarra, pedaliera e amplificatore ma porto solo il microfono (scherzo ovviamente)

Hai mai pensato di prendere parte a qualche talent?

Si l’idea è sempre stata dietro l’angolo, più per le persone e amici che mi spronano a farlo che per un mio vero interesse nella “macchina” talent. Sicuramente è un’esperienza che può dare molto e non escludo che prima o poi possa provare un percorso di questo tipo

Quali sono tre dischi che sono stati fondamentali per la tua formazione musicale e perché?
Ce ne sono veramente tantissimi che potrei citare come fondamentali per me, anche se è difficilissimo provo a dirvi tre dischi fondamentali per me:

Led Zeppelin” dei Led Zeppelin, il loro primo album, che conosco fin da quando sono piccolo. Per me è stato un tuffo in un’esplosione di energia, idee originali e attitudine che porto dentro di me da sempre e per sempre. Oltre al fatto che ho visto moltissimi video di loro concerti live e ho preso tanta ispirazione anche da quello e da tutta la loro discografia. –

Grace” di Jeff Buckley, un album che ha stravolto la mia concezione canora e compositiva. Un artista che non solo èriuscito a creare un album fantastico ma che porta sonorità intense e dure accostate a sonorità leggiadre e sognanti. Coronate da un cantato inarrivabile che da anni mi impegno a studiare e interpretare per tirarne fuori insegnamenti.

“Ten Summoner’s Tales” di Sting. Sting è stata una mia grandissima influenza sia per il suo lavoro con i Police che nei suoi lavori da solista dove ha spaziato in tantissimi generi diversi creando una discografica vasta e ricca. Cito questo album per le mie influenze più pop e per il concetto di lavorare su generi diversi. Per me Sting rimarrà sempre una grande ispirazione compositiva e canora.

Ultima domanda: se fossi un drink, quale saresti e perchè?

Se fossi un drink penso che sarei un Gin Tonic, semplicemente perchè è il mio preferito. Molto basico e secco, non amo i drink dolci. Questo è quello che vedo io di me ma se dovessi chiederlo a qualcun altro probabilmente ti direbbe che sono un Mojito o un Piña Colada perchè sono anche dolce e riservato.

Scopri il brano: https://orcd.co/musicanellastanza

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