Prince, la genialità musicale di un’icona ribelle

Prince, un’ enorme pettinatura afro, completini sgargianti di raso, scarpe con il tacco alto come manifestazione della sua creatività e della sua ribellione. Attraverso la sua musica, ha toccato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo, trasformando la sua esperienza personale in opere d’arte che rimarranno per sempre nel pantheon della musica rock e non solo.

Ma chi era Prince?

Nell’analisi della musica, pochi nomi risplendono con lo stesso scintillio e mistero di Prince Rogers Nelson, nato il 7 giugno 1958 a Minneapolis, nel Minnesota, un genio musicale.

Figlio di un jazzista, ispiratore del suo estremo gusto estetico, Skipper, così lo chiamavano da piccolo, è un bambino cresciuto con la musica, rimane spesso solo e fantasticare davanti ad una tv e ad uno schermo ricolmo di bianco dove nessun eroe aveva ancora la pelle nera.

“Prince scriveva una canzone per le radio rock e una per le radio di musica nera. Nessuno riusciva a definire la sua identità artistica. Poi ha scritto Purple Rain e ha messo tutti d’accordo”. Lisa Coleman

“Purple Rain” è uno dei suoi primi successi, pubblicato nel 1984. Il brano, insieme a “When Doves Cry” e “Let’s Go Crazy”, diventano un inno per intere generazioni, inno dell’individualità e della ribellione giovanile scatenata non solo dalla sua voce soulful ma da una presenza scenica memorabile.

Con oltre trenta album all’attivo, continua a sperimentare sfidando costantemente i confini della musica popolare. Con “Kiss”, “Sign o’ the Times” e “Raspberry Beret” diventano classici intramontabili e testimoniano la sua capacità di creare melodie epidemiche e testi colmi di significato.

Talento naturale o droga?

Il cugino P. Willie afferma che Prince era sempre stato contrario alla assunzione di droghe. Negli anni Ottanta quando la cocaina era nel quotidiano di ogni artista, Prince rimaneva in studio 24h senza nessun tipo di sostanza stupefacente.

 “Nelle sue maratone, mangiava torte. Amava la torta, per lo più alla vaniglia con glassa al cioccolato. La facevo regolarmente per lui e questo lo faceva andare avanti. Risaliva dallo studio, prendeva un’altra fetta, tornava giù. È così che ha continuato ad andare avanti”. Melvoin

Ma non sempre è stato così, arriva anche per Prince il momento buio quando cancella inaspettatamente “The Black Album”.

Aveva una brutta sensazione riguardo all’album mentre si faceva di ecstasy con l’allora fidanzata Ingrid Chavez e ha deciso di accantonarlo all’ultimo minuto

Additato per aver preso delle decisioni musicali influenzate dall’uso di stupefacenti Prince decide nel ‘94 di prendersi una settimana di pausa lasciando tutti a bocca aperta, torna in studio raccontando a Hayes che aveva trascorso l’intera settimana, per la prima volta da sempre, senza suonare la chitarra o scrivere una canzone.

“Arriveremo a una modalità eterna, in cui la nostra mente sarà in grado di contenere l’eternità”

Nel corso degli anni, la sua leggenda artistica continua a crescere come la battaglia per l’indipendenza artistica che lo porta a confrontarsi con le case discografiche e i media, considerate da lui, entità che limitavano la creatività e il controllo artistico degli artisti. Si libera del suo contratto con la Warner Bros nel 1996.

“Oggi scrivo più di quello che registro, e suono molto più dal vivo. Con la musica, una volta che hai smesso di fare dischi ti dici: “Aspetta un attimo. Non ne sento più il bisogno”

Gli antidolorifici e la sua fine

Il tour per l’album “Purple Rain” si rivelò l’inizio della sua discesa fisica. L’idea di cantare un pezzo da seduto in una vasca da bagno sospesa a tre metri dal pavimento, si rivelò del tutto insana,  la vasca si ruppe durante le prove in un’arena del Minnesota,  facendolo precipitare di sotto. A questo seguì una scivolata su un palco di Los Angeles, i due incidenti aprono il sipario all’ assunzione di antidolorifici, fondamentali per la riuscita dl suo tour.

Women, not girls, rule my world
I said they rule my world

Negli ultimi anni Prince scopre un nuovo modo di vivere, non dorme abbastanza, digiuna spesso e si astiene dal fare sesso. Uno dei cantanti più sensuali che siano mai esistiti che adotta la pratica la castità, il motivo, spiega in un’intervista, è in parte religioso, in parte ha a che fare con il risparmio di energie.

 “La voglia e la fame si trasformano in qualcos’altro”

Gli ultimi giorni della vita di Prince

Negli ultimi giorni prima della sua morte, le condizioni di Prince pare siano divenute abbastanza gravi ma probabilmente non abbastanza gravi agli occhi dello stesso artista che, imperterrito non si ferma nemmeno dopo un atterraggio di emergenza dovuto alle sue condizioni al limite. Il sabato precedente alla sua morte organizza una festa a casa sua per presentare davanti a circa 200 invitati una chitarra nuova e il suo pianoforte viola, e aveva diversi concerti programmati per le settimane successive.

Nel 2016, il mondo ha subito una perdita devastante con la morte improvvisa di Prince, all’età di soli 57 anni. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto nel panorama musicale mondiale. La sua immagine glamour e il suo senso unico della moda hanno ispirato numerosi artisti e hanno contribuito a definire l’estetica degli anni ’80 e ’90. Il suo spirito ribelle e la sua autenticità hanno reso un’impronta indelebile nella cultura popolare, continuando a influenzare generazioni di fan in tutto il mondo.

Leggi anche -> Janis Joplin: La voce del cambiamento, tra ribellione e Port Arthur

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