Punkspring 2024, Tokyo – Recensione

Recensione da fan per fan.
Istruzioni pratiche e consigli per vivere al meglio il concerto.

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PUNKSPRING 2024 – Recensione

Torniamo a parlare di Festival in giro per il mondo, questa volta si va in Giappone, in particolare a Tokyo per il Punkspring 2024. Si tratta di un festival pop punk che ogni anno porta sul palco i grandi nomi della scena punk, emo e pop punk. Due giorni intensi e carichi di energia. Noi siamo stati al primo spettacolo che vedeva come headliner i Sum 41 e ora vi andiamo a raccontare i pro e i contro di questo festival.

COME SI RAGGIUNGE:

Prima cosa da fare è prendere un volo per il Giappone. Una volta che si è lì, raggiungere il posto è SUPER facile. Il Punkspring si tiene nella prefettura di Chiba che si raggiunge facilmente con la JR line da qualsiasi punto della città. Una volta usciti dalla metro troverete facilmente le indicazioni, dista sì e no 7 minuti dalla metro. Ci sono degli hotel nelle vicinanze, ma non dovete preoccuparvi di questo perché il concerto finisce sempre presto ed è quindi possibile riprendere la metro/bus per tornare a casa. In quanto a comodità il Giappone non si batte, c’è solo il piccolo inconveniente del volo.
Voto: 10

PUNTUALITÀ:

Anche in questo punto i giapponesi sono avanti anni luce. Sempre puntuali al secondo su ogni cosa: dall’apertura del merchandising all’inizio dei concerti. Impeccabili!
Voto: 10

SERVIZI e INTRATTENIMENTO:

La cosa che più di tutte ho apprezzato è la possibilità di prendere il proprio braccialetto, che dà accesso al concerto, e poi andare dove ti pare. Si può tranquillamente uscire dalla venue, tornare in hotel e poi ritornare al concerto senza nessun problema. Si entra e si esce con disinvoltura. A livello di stand gastronomici c’è l’imbarazzo della scelta e da amante del cibo giapponese direi che un concerto con un onigiri è davvero il top, ma a parte questo non c’erano chissà quali attività, forse mi aspettavo di più. Ciò che preferisco i giapponesi è scattare foto, quindi tutti i servizi riguardavano questo. Avevano degli stand apposta per fare delle foto con i gadget del festival e un’addetta alle foto.

Un’altra cosa per cui impazziscono i giapponesi è il merch! Non c’era la fila per entrare al concerto, ma c’era per comprare il merch. Apriva alle 15:30 e alle 16 era praticamente finito quasi tutto. Purtroppo non abbiamo potuto comprare dei calzetti commemorativi dell’evento.
Voto: 7

Tiriamo un po’ le somme

Sono sempre stata curiosa di assistere a questo festival e sono contenta di esserci stata. E’ abbastanza diverso da come si vivono i grandi eventi qua. C’è molto più ordine nelle cose, è un festival vecchio stile come poteva essere l’iday qualche anno fa. Semplice, dove tutto l’interesse non sta nelle cose attorno, ma nella musica.

Voto: 9

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