Rieccoci a parlare dei Limite Minimo 130.
Dopo l’intervista rilasciata qualche settimana fa alla nostra Camilla, in cui avevano parlato a grandi linee del loro album “Finalmente è arrivato anche qua”, stavolta tocca a me il compito di recensire le otto tracce che lo compongono. Eccole qua:
1. Tenetevela
2. E’ arrivata anche qua
3. Rimediare ad un errore
4. Grattacielo
5. Presidente/senatore
6. Scrivimi
7. Noi ci siamo
8. Zombie
Partiamo da “Tenetevela”, che apre l’album.
Dopo un intro di circa venti secondi che dà l’idea di poter essere l’inizio di una ballad, ecco che l’intensità aumenta e arriva anche la voce di Ama a dare la carica cantando delle amicizie importanti.
Bello il paragone con il capitolo del libro che non si strapperà mai come anche il rifiuto di vendersi per il successo dimenticandosi di chi c’è sempre stato (cosa che al giorno d’oggi non è poi così scontata nel mondo musicale).
La seconda traccia, “E’ arrivata anche qua” (già conosciuta dai fan perché inclusa nella scaletta dei concerti fatti come cover band), è la più simile a quello che gli addetti ai lavori chiamano “tormentone”, complice la melodia orecchiabile e il ritornello che s’imprime bene in testa. Se avete voglia di estate, questa è la canzone giusta per voi!
Quante canzoni sono nate dopo la fine di un amore? Tante e “Rimediare ad un errore” è una di queste.
Nell’intro Ama duetta con Ila (che ritroviamo poi nel ritornello, questa volta da sola). Questo mi ricorda molto “Fuck you” degli Articolo 31 feat. Paola Turci.
Molte storie non sono destinate ad avere futuro e, mentre dall’esterno lo si capisce prima, se ci sei dentro te ne accorgi solo con il tempo – quando già ti senti in gabbia e ogni pretesto è buono per litigare. La canzone parla proprio di questo, ma anche di come, ascoltando il proprio cuore, non sia mai troppo tardi per prendere la decisione migliore e tornare a stare bene.
Nella traccia numero quattro, “Grattacielo”, la chitarra non poteva essere usata in modo migliore. Oltre ad accompagnare le voci di Ila e Ama rende ancora più introspettivo ed emozionante un brano che tratta di quel periodo delicato durante il quale si passa dall’essere bambino a uomo e di tutte le paure, i cambiamenti, i compromessi e le scelte importanti che questa età comporta. A chi è appassionato di rock o anche solo delle sei corde consiglio almeno un ascolto (che per la sottoscritta sono diventati molti più di uno!)
A seguire una dopo l’altra arrivano due canzoni durante le quali è impossibile non tenere il tempo con la testa e il piede: “Presidente/senatore” e “Scrivimi”.
Il messaggio della prima si racchiude benissimo in questo pezzo di ritornello: “La mia gente non ha eroi/i veri superman siamo noi”; il resto del testo è una fotografia della società odierna con riferimenti alle dipendenze da social network e ai parlamentari drogati.
La seconda invece è una dichiarazione d’amore in chiave punk-rock.
“Noi ci siamo”, la penultima traccia, ha un testo molto triste ma che, allo stesso tempo, vuole essere un messaggio di speranza per un amico che ha perso il padre in un incidente e ora dovrà farsi carico della sua famiglia. Sono in questi momenti duri che si riconoscono gli amici veri e questa canzone ne è la dimostrazione. Ascoltando attentamente ogni parola si può evincere il legame profondo e sincero di cui parla la canzone.
I Limite Minimo 130 nascono come cover band e per non dimenticare le origini l’album si chiude con “Zombie” dei Cranberries – brano del 1994 tra i più coverizzati – cantato quasi interamente da Ila. A renderla più interessante e diversa dalle altre versioni ci sono le strofe in italiano di Ama e, ancora più a sorpresa, il ritornello di “Airplanes” di B.o.b feat. Hayley Williams che sembra quasi fare parte della canzone originale per la maniera in cui è stato utilizzato.
Tanti e diversi sono i generi musicali presenti nelle otto tracce e questo credo sia il punto di forza dell’album: l’ascoltatore non si annoia mai.
Valentina Pesenti