Nathan Francot: “Nei miei testi racconto la mia esperienza, quello che ho passato e provato”

Giovane, talentuoso, Nathan Francot ha tutte le carte in regola per veder decollare la sua carriera. Classe ’95, originario di Varese, dopo aver maturato le prime esperienze e aver raccolto i primi consensi, torna con “Stupido io”, il suo nuovo singolo, a metà strada tra nostalgia ed ottimismo. Di questo e di molto altro ci ha parlato in questa piacevole intervista.

È da poco uscito il tuo nuovo singolo, “Stupido io”. Il brano ha una duplice faccia: una che potremmo definire nostalgica ed un’altra che potremmo definire ottimista. Il messaggio è che dopo la tempesta arriva sempre il sereno?

Il messaggio è che bisogna ricordare il passato positivamente, e con una piccola dose di malinconia… guardando però al futuro, così da rendersi conto che è grazie a quello che è stato, e a ciò da cui ci siamo allontanati, che abbiamo intrapreso una nuova strada.

Hai scritto tu il testo. Quanto è autobiografico?

E’ autobiografico così come gli altri due singoli che sono usciti. Nei miei testi racconto la mia esperienza, quello che ho passato e provato; lo racconto ai miei ascoltatori come se raccontassi quello che provo ai miei amici di sempre.

Hai detto che “sono le esperienze che viviamo a renderci ciò che siamo, e con nuova consapevolezza la vita va avanti.” Secondo te quanto la musica può aiutare un artista ad acquisire nuove consapevolezze sia su se stesso che sulla vita?

Io scrivo da quando ero ragazzino e per me la scrittura ha rappresentato e rappresenta la più grande valvola di sfogo. Inizialmente scrivevo e basta, poi ho iniziato anche a rileggermi, e di conseguenza a specchiarmi nei miei testi … grazie a questo aspetto ogni giorno cerco di estrapolare qualcosa in più di me per comprendermi e raccontarmi meglio. 

Facciamo un passo indietro. Il tuo percorso artistico ha avuto inizio il 9 ottobre 2018 per essere precisi, con la pubblicazione del singolo “Ventitrè”, che è entrato subito nella “Viral 100 Italia”, ottenendo in poco tempo 440 streams . Ti aspettavi un tale successo?

“Ventitré” è una canzone nata per ringraziare mia madre, per aver supportato e accettato la mia scelta di intraprendere questo percorso musicale, oltre che per ringraziarla di tutto il resto. Non avevo né un bacino di seguaci, né un gruppo di ascoltatori, ma vedere che dopo pochi mesi quella canzone ha raggiunto mezzo milione di streams, mi spinge certamente a non demordere e ad andare avanti. 

Come ti sei avvicinato alla musica?

Ho iniziato a suonare e studiare pianoforte da bambino e da allora è stato un crescendo di coinvolgimento; la musica fino ad ora mi ha dato tanto e spero di poter restituire altrettanto alle persone che mi ascoltano o che mi ascolteranno.

Sei giovane, sei agli inizi della tua carriera possiamo dire. Cosa pensi della scena musicale in cui ti stai “buttando”?

Penso che sia un mondo molto interessante poiché colmo di tanti artisti differenti che si esprimono, utilizzando tutti lo stesso mezzo, ma con generi e contenuti differenti. Trovo anche interessante come gli ascoltatori di oggi abbiano orecchie per ogni genere, senza precludersi nessuna novità, così da permettere a molti artisti emergenti di far parte della scena musicale e di crescere.

C’è un artista (oppure una band) con cui sogni di collaborare?

Prima di tutto io sono un grande ascoltatore e dunque sogno di collaborare con molti artisti di generi differenti. Spero un giorno di avere le carte in regola per poter collaborare con qualcuno! Chi vivrà vedrà!

A quando un LP? E, soprattutto, cosa dobbiamo aspettarci?

Sto preparando un album e la data d’uscita è ancora da definire. In questo nuovo progetto ho cercato di rimanere fedele ai testi precedenti, raccontandomi e parlando di me. Quindi principalmente ci sarà da aspettarsi di ascoltare Nathan.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Ci sarà un tour?

Prima di tutto dovrò affrontare il mio primo live, il 10 Luglio al Parco La Versiliana a Marina di Pietrasanta; mi piacerebbe poi ovviamente avere l’occasione di suonare ancora in pubblico. Un tour è sicuramente un sogno ambizioso che spero di poter raggiungere un giorno.

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Anna Gaia Cavallo

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