Concerti in Italia tra green pass e pandemia: è ora di cambiare le regole!

E’ ricominciata la stagione dei concerti in Italia, ma qualcosa è cambiato. Non è certo un mistero che in Italia la pandemia abbia ridimensionato tutta la sfera live. Una sola cosa non è cambiata: la voglia di stare insieme e condividere qualcosa di significativo, tant’è che proprio ad uno di questi concerti abbiamo rivisto la nostra collega Alemy, blogger/youtuber di musica. La blogger ha approfittato dell’occasione per documentare l’esperienza concerti in pandemia. Ci è sembrata subito un’idea geniale e così eccoci qua a scrivere la nostra versione cartacea della serie “concerti normali vs concerti da pandemia”.

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Concerti in Italia durante la pandemia

In questo mese sono stataa due concerti: uno di un gruppo che conoscevo poco e un altro di una band a cui sono molto legata. Quali erano le condizioni? Mascherina, stare seduti e assolutamente NON BALLARE. Nel primo caso per noi non è stato difficile, ho assistito all’evento un po’ come mio padre quando mi portava ai concerti a undici anni. Il secondo invece è stato molto pesante.

Capisco che siamo in un’emergenza sanitaria, ma certe regole sono assurde. Ok, non possiamo stare ammassati. Lo accetto, ma perché se mi dai la mia sedia distanziata dagli altri non posso semplicemente stare in piedi sul mio posto e ballare? Ho visto la sicurezza trattare dei fan come i peggiori criminali della storia solo perché stavano ballando sul loro posto. Ma vi sembra normale? Per me siamo ai limiti dell’assurdo. Mentre ero al concerto mi sentivo come dentro a Footloose, la parte iniziale del film non quando ballano tutti felici.

Tutto questo è avvenuto prima dell’avvento del green pass. Però anche ora che viene richiesto, quello appena descritto sarà il concerto che riceverete. Tutto questo non ha senso. Non ha senso perché si dà per scontato che chi ha il green pass non possa contagiare, ma per il momento non è così. Io sono vaccinata, ma continuo a stare attenta proprio perché il vaccino non è un lascia passare per tutto. Nonostante questo viene passato il concetto che tramite green pass e tampone i concerti siano covid-free. Allora perché non possiamo ballare?

Se il governo crede che con il green pass il concerto sia covid-free, qual è la scusa per impedirci di ballare?

Mi piacerebbe che il governo italiano tenesse più conto del settore musicale e parlasse con i vari organizzatori, sono sicura che saprebbero consigliarlo al meglio, con mille idee molto più valide. Ad esempio: se si entra solo con il tampone, allora non servono i posti a sedere e neanche dimezzare la capienza. Si potrebbero anche offrire tamponi gratuiti inclusi con il biglietto (tipo Mirabilandia), se lo Stato desse più fondi al settore musicale.

Altro fatto sconcertante: siamo gli unici che stanno facendo concerti in questa maniera ridicola. Nel resto del mondo tutto è tornato alla normalità.

In conclusione assistere ad un concerto in questa maniera mi ha soffocato più di prima. Non è stato come riprendere aria dopo tanto tempo, tutt’altro. E’ stato come ritrovarsi in prigione con una gran voglia di ballare e senza la possibilità di farlo. Non penso di riuscire ad assistere ad un altro concerto in questa maniera, almeno non di qualcuno di cui mi importa davvero.

Leggi anche –> Backstage, accrediti e interviste: differenze tra Italia e resto del mondo

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