Paul Giorgi: “Nel bene o nel male c’è stato sempre un certo fascino”

E’ uscito il 2 settembre 2021 “Cicale”, il nuovo singolo di Paul Giorgi. Concluse le vacanze, venite a scoprire un nuovo singolo che ci immerge ancora una volta nella giungla a bassa fedeltà che si contamina di indie-rock, in attesa di un disco di prossima uscita.

paul giorgi

Paul Giorgi intervista

Il tuo disco di debutto, ci sembra di capire, sarà una personale interpretazione del mondo animale. Come mai questa ispirazione?
Ciao raga. Quando ero più piccolo giocavo spesso ad un gioco in cui associavo le persone, la loro faccia, a una sorta di discendenza animale. Alcune persone avevano la faccia da cammello altre da scoiattolo e così via. In più mi piaceva molto guardare le immagini di alcuni libri in cui c’erano animali o ambientazioni esotiche, rimanevo imbambolato non so per quanto a guardarli. Un esempio è il Mahabharata che sfoglio nel videoclip di Tigre.

Di cosa parla Cicale, il tuo ultimo singolo?
Parla di una storia vissuta tempo fa. Credo di aver imparato, o almeno lo spero, qualcosa. In tutto ciò comunque, nel bene o nel male, c’è stato sempre un certo fascino.

Facciamo un gioco: ci racconti la storia di una cicala?
La cicala si sveglia al mattino che fa caldo, si prende il suo caffè e inizia a suonare. Si allena per diventare davvero brava. C’era una storiella con delle formiche…

Ti ritrovi nella definizione di “cantautore lo-fi”?
Non molto

Quali sono i tre dischi che ti hanno cambiato la vita, e perchè?
Walking on a dream degli empire of the sun, Torches dei Foster the people, Revolver dei Beatles. Perché se premo play al primo pezzo arrivare fino alla fine è quasi fisiologico. Non mi stancherei mai.

Ultima domanda: se fossi un drink quale saresti, e perché?
Non so. Ditemelo voi!

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