Diario di Bordo, la storia di Ianez e del suo singolo “Analisti ne abbiamo?”

Ianez ha da poco pubblicato il nuovo singolo “Analisti ne abbiamo?”. In queste pagine ci racconta il suo percorso, un po’ turbolento, e come è nato il brano.

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Diario di Bordo: Ianez e la sua storia

Il mio percorso artistico inizia nel periodo più “confuso” della vita di tanti. Avevo bisogno di esorcizzare una situazione famigliare borderline. La penna è stata per un bel periodo la mia terapeuta a portata di mano.

Mi chiudevo in camera e scrivevo di getto accompagnato sempre dalla musica. Mettevo nero su bianco la mia storia, traducendola in piccoli racconti che nessuno avrebbe mai letto. Poi è arrivata la chitarra e con lei i primi scritti in metrica, del resto le mie canzoni non sono altro che brevi racconti.

Negli anni 90 mi faccio notare con la mia prima band. Poi si sa, le band si sciolgono e nei primi 2000 feci il primo cambio di rotta dal metal al rock. Avevo voglia di dire qualcosa, di comunicare con il pubblico.

Nel 2012 con i “Renè Golconda” ci fu una bella collaborazione con Gigi De Rienzo che arrangiò il singolo “eri distratta” prodotto da Andrea Gallo. Il brano entrò in rotazione radiofonica nazionale ma anche questa volta la band durò poco e si sciolse.

Parecchie tribute e cover band seguirono, ma presi un pausa da progetti inediti dedicandomi alla stesura di “sette foglie di oleandro”, il mio romanzo.

Il romanzo narra la storia dei proprietari di un’auto che viene comprata e rivenduta. Nel suo abitacolo le vite dei possessori s’intrecciano dando alla vettura una sorta di coscienza ipotetica. Una sua storia composta dall’insieme dei frammenti delle vite dei vari proprietari.

È molto eterogeneo, racconto me stesso e ciò che mi gira attorno, racconto gli altri, racconto il bello e il brutto del mondo attraverso il filtro dei emozioni universalmente condivisibili. C’è in più una presenza, uno spettro all’interno di ogni racconto, un ragazzo con tubi da disegno e zaino in spalla che quando si ferma per dipingere qualcosa sta per accadere.

Mi ha dato parecchie soddisfazioni aggiudicandosi diversi premi letterari e continua a darmene. Nel 2019, dall’incontro con Fabio Tumini  e Lollo amico e bassista nasce il progetto solista: “Ianez”.

Il primo brano: “siamo stati noi” è stato un esperimento, avevamo idee da organizzare e uno stile, sound da definire ed è con “Blu” un brano contro la violenza sulle donne che tutto diventa chiaro. “Ianez è un progetto electro-alt-pop” c’è elettronica da vendere, note storte e resta in testa. Le tematiche sono varie, si passa dal sociale come nel caso di “New Black” o dell’ultimo singolo “Analisti ne abbiamo?” arrivando alla canzone d’amore: “minerva, piscina, siamo stati noi”.

La ricerca di una identità stilistica è stata messa al centro del progetto, è fondamentale risultare riconoscibili senza snaturarsi, senza forzature ed è qualcosa che richiede una certa attenzione, uno studio. Siamo in costante evoluzione e con i primi live abbiamo potuto guardare negli occhi il pubblico, capire l’impatto dei brani ed è stato fantastico scoprire che arriviamo dritti come un treno in corsa.

Parlo al plurale spesso non perché siamo in tre e il merito è il merito è ripartito in parti uguali, io sono solo quello che sta davanti. Abbiamo già pronto il prossimo singolo che seguirà Analisti ne abbiamo ed è in preventivo un album che conterrà i pezzi precedenti e due inediti, le carte da giocare sono tante e speriamo di poter presto calcare palchi importanti facendo conoscere la nostra musica a più persone possibili.

Leggi anche –> Organizzare concerti, come si scelgono headliner e band d’apertura

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