Ashes: “2am nasce da quelle notti in cui non riesci a prendere sonno”

Dal 25 febbraio è disponibile in rotazione radiofonica “2am”, nuovo singolo di ASHES. In occasione di questa pubblicazione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei.

ASHES - 2am (artwork)

Ashes intervista

Ciao ASHES, benvenuta! Raccontaci come mai hai scelto questo nome d’arte? Leggendo solo il nome abbiamo pensato che si trattasse di un ragazzo.

Ciao, grazie mille! È la prima volta che mi viene detta una cosa del genere, sapete? Viene da un versetto della Bibbia in realtà, Isaia 61:3, che dice che ci verrà data della bellezza al posto della nostra cenere (ashes in inglese). Per me sta a significare che ogni volta che c’è della distruzione e quindi della cenere nella nostra vita, c’è sempre della bellezza che sta per arrivare!

Com’è nata la collaborazione con Cantieri Sonori?

In realtà è una storia particolare: ho conosciuto Marco Canigiula in una room di Clubhouse che non aveva niente a che fare con la musica. Abbiamo iniziato a parlare proprio per la room e dopo aver sentito i miei brani, mi ha proposto di lavorare insieme ed entrare nel roster di Cantieri Sonori!

Un’esperienza che ha segnato la tua vita e la tua carriera?

Decisamente i quattro anni passati a Londra! Avevo solo 18 anni quando mi sono trasferita. Lì mi sono laureata in Songwriting all’ICMP, esperienza che mi ha decisamente formata come artista, ma anche come persona.

Parlaci del tuo nuovo singolo, come è nato “2am”? Ci ricorda un po’ How I Met Your Mother, quando Ted dice che non succede nulla di buono dopo le due di notte.

Ci ho pensato anche io! Sono una grande fan di HIMYM, e nonostante non sia collegata al mio brano, sono molto d’accordo con quell’affermazione. “2am” nasce ripensando a quelle notti in cui non riesci a prendere sonno perché hai la mente piena di pensieri e paure che di giorno sembrano quasi non esistere, ma che iniziano a parlarti quando arriva il buio.

Tre canzoni che hanno cambiato la tua vita?

Non hanno cambiato la mia vita, ma sicuramente mi hanno influenzata e mi influenzano in qualche modo: “House On a Hill” di Amanda Lindsey Cook, “All Too Well” di Taylor Swift e “P E A C E” di Hillsong Y&F

Qual è e come è stato il tuo primo concerto da fan?

Justin Bieber, ha! Avevo 14 anni, ero estasiata e mi ricordo che avrei tanto voluto stare sul palco a cantare con lui piuttosto che sotto come audience.

 Ultima domanda: se dovessi descriverti con una bevanda, quale sarebbe e perché?

Estathé al limone, perché mi sa di estate, di dolce, ma anche per pochi: chi preferisce quello alla pesca non mi merita.

Leggi anche –> Michal Thomes, intervista con l’organizzatore del Rock For People

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