Jackson Astrid: “Ho sentito l’esigenza di ripartite daccapo”

Fuori dal 18 febbraio “Gaza”, il nuovo singolo di Jackson Astrid. Il brano nasce dalla collaborazione con Aries e rappresenta una fine e contemporaneamente un inizio. “Gaza” è un brano che cerca di suscitare ilarità nell’ascoltatore proponendo rime e metriche improbabili.

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Jackson Astrid intervista

Ciao Alessandro, ben trovato. Sei stato sia Gold che Jackson Astrid, qual è la differenza tra queste due personalità?

Ciao, è bello prendere parte a questa intervista. Jackson Astrid e Gold non sono due personalità innanzitutto, sono due progetti. Il progetto di Gold era gestito da un ragazzino inesperto, ancora alle prime armi e che aveva bisogno di allenarsi. Con le conoscenze apprese durante quel periodo ho avuto modo di mettere a punto quella che credo sia la massima espressione della mia creatività, ovvero il progetto di Jackson, in cui ogni sonorità mi appartiene.

E perché hai deciso di cambiare nome d’arte?

Ad un certo punto ho sentito l’esigenza di ripartite daccapo, perché mi trovavo continuamente a pensare a cosa avrei potuto fare se avessi avuto dall’inizio della mia carriera determinate competenze e conoscenze. Ad un certo punto ho però realizzato di avere 17 anni e tutto il tempo del mondo davanti a me, quindi se avevo l’esigenza di ripartire da basi consolidate il momento era quello.

Forse è una domanda un po’ banale, ma perché Jackson Astrid?

Ad essere banale non è tanto la domanda, quanto la risposta. Semplicemente mi venne in mente circa 3 anni fa, era figo e pensai di usarlo per la musica in qualche modo. Quando ho pensato di ripartire è stato il primo nome a cui ho pensato.

Come è nato il singolo Gaza e la collaborazione con Aries?

Gaza è nata dalla mia volontà di produrre un singolo rappresentativo e concentrato di quello che è il progetto di Jackson. Più in là ogni punto verrà ulteriormente esplorato, ma sento di aver gettato le basi. La collaborazione con Aries è andata avanti per diversi anni e dopo l’uscita del secondo disco abbiamo sentito il bisogno di coronare la nostra collaborazione toccando il punto più alto, per poi dedicarci entrambi alle nostre strade.

Qual è stato il tuo primo concerto da fan e come è stato?

Il mio primo concerto da fan fu nel 2019 ed era di Sfera Ebbasta, ad Aversa. La ricordo come una bella serata, Sfera era nel suo periodo di esplosione e ad aprirgli il concerto, tra gli altri, c’era Geolier, a cui poco meno di un anno dopo aprii il concerto cantando per la mia prima volta sul palco.

Tre canzoni che ti hanno cambiato la vita?

Always Forever, Formula, GAZA.

Ultima domanda: se dovessi descriverti con una bevanda o un cocktail, quale sarebbe e perché?

Negroni sbagliato, un cocktail forte, saporito ed elegante, ma nato da un errore. Ciao, è stato un piacere!

 

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