Dena Barrett: “Ghostbusters è uno dei film preferiti da tutti e quattro”

Immobili a ballare è l’album di esordio dei Dena Barrett. Un album denso, intenso, che contiene tutte le sfaccettature espressive della band viareggina. I testi efficaci, dalla notevole autorialità, e un piglio rock energico dall’impatto live definiscono uno spaccato autobiografico della vita in provincia e della precarietà generazionale dell’avere trent’anni oggi. Prodotto da Andrea Pachetti (prod. Emma Nolde, Zen Circus), distribuito da Artist First.

Dena Barrett

Dena Barrett

Nove canzoni che sanno di dolore ma anche di voglia di continuare a combattere. Questo è “Immobili a ballare”, il disco d’esordio dei Dena Barrett: benvenuti sulle nostre colonne, ragazzi. Da dove partireste, per raccontare questo battesimo?

Partiamo dalla fine, partiamo col dire che questo battesimo l’abbiamo atteso tanto con una forte urgenza. Abbiamo iniziato a lavorarci ormai 3 anni fa e vederlo adesso su Spotify ci dà davvero una bella sensazione

La vostra è una storia che nasce in provincia e punta a conquistare il Belpaese. Ma la provincia, insomma, è un limite o una possibilità?

Come diciamo nel brano “Clara” nascere in provincia è come nascere con un elastico attaccato al cuore, più provi ad andare lontano e più ti sale la nostalgia che poi ti fa tornare qui, in provincia appunto. Quindi per noi probabilmente è un limite, ma allo stesso tempo ci permette di vivere in maniera abbastanza tranquilla il “fare musica”, noi scriviamo, registriamo e poi buttiamo fuori, con la consapevolezza che per conquistare il Belpaese ci vuole molta fortuna e molte chance che la provincia non ti offre.

Come nasce il progetto Dena Barrett? E da dove viene la scelta del vostro nome?

Nasciamo a Viareggio a fine 2019, quando Io (Tommaso) ed Elia, abbiamo deciso di scrivere insieme. A noi si sono aggiunti Michel e Marco e da lì abbiamo cercato un nome adatto per una band. L’idea di utilizzare un nome e un cognome ci è sempre piaciuta, così abbiamo cercato un po’ e alla fine abbiamo scelto Dena Barrett, anche per omaggiare Sigourney Weaver in Ghostbusters uno dei film preferiti da tutti e quattro.

I singoli avevano già lasciato intendere che ci fosse qualcosa di “bollente” nel vostro singolo d’esordio: esiste un brano su tutti che vi stupite ancora di aver scritto? Quella canzone, insomma, che vi fa tremare le gambe come se anche voi la steste ascoltando per la prima volta?

Ne diciamo una che accontenta tutti e quattro ed è “Qui con me non c’è nessuno”, un brano molto energico che ci fa sfogare e divertire ogni volta che lo suoniamo, sia durante il live che durante le prove

Quali sono le parole alle quali tenete di più, le “key-words” che possono raccontare questo disco? Ovviamente, tratte dalle vostre canzoni…

Bella domanda! Una che mi fa sorridere, perché volutamente drammatica, è “disagio generazionale” presente nell’ultimo brano del disco “Usami”. Poi, anche se questa è una frase:“In ritardo da sempre per sentirsi vivi”, uno stile di vita per noi. E come ultima diciamo “Spaccarsi a merda a qualcosa servirà” come buon proposito per il futuro.

La focus track del vostro disco è “Criminale”. Perché avete scelto proprio questa canzone, come “bandiera” dell’album?

Principalmente perché non l’avevamo scelta come singolo pre-album nonostante la natura pop del brano, quindi esaltarla almeno del disco ci sembrava la cosa più giusta. In più, è uno dei brani più diretti in cui la ricerca di un linguaggio crudo e immediato viene molto fuori ed è un po’ un marchio di fabbrica che vogliamo evidenziare.

Toglieteci un’ultima curiosità: come avete fatto a rimanere immobili ballando, durante questi anni di follia e di ricerca?

È stato difficilissimo, infatti non siamo riusciti a rimanere totalmente fermi prima dell’uscita del disco e abbiamo suonato un bel po’ qua da noi a Viareggio. Finalmente adesso possiamo ballare, cantare e suonare “liberamente”.

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