“Impero di carta”, il nuovo singolo dei Rhesina

Fuori dal 23 febbraio “Impero di Carta”, il nuovo singolo dei Rhesina. Un brano che potrebbe essere un mantra per tutti gli artisti. Qui si parla di scelte diverse dalla massa, scelte che portano gli altri a dirci “trovati un vero lavoro”. Un brano che riflette su questa situazione e vuole dare nuova carica a chi continua a credere nei propri sogni.

Rhesina - Impero di Carta

Rhesina – Impero di Carta

Quante volte ci siamo sentiti dire “trovati un vero lavoro” o “i sogni non pagano le bollette”? Ecco, anche i Rhesina lo hanno sentito molte volte. Il loro nuovo singolo, Impero di Carta, parla di questi sogni, che a volte sono più grandi di noi. Dal guardare il mondo “con lenti rosa” a rimanere “disillusi” il passo è breve, e le sonorità, più cupe rispetto al loro precedente singolo, riflettono la volontà di crescere e realizzare i propri sogni nonostante lo scontro con la vita adulta.

“Impero di Carta” è un brano alternative rock pieno di energia che riesce fin dalle prime note a farci emozionare. La voce forte della cantante è coinvolgente a livello profondo. Il testo è un qualcosa su cui ognuno di noi può rispecchiarsi.

Rhesina

I Rhesina sono un gruppo emo/pop-punk di Torino composto da Alessia alla voce, Erika al basso, Danny e Paul alle chitarre e Cez alla batteria. Cresciuti in luoghi diversi, ma uniti nelle stesse esperienze e gusti musicali, si uniscono per rielaborare il loro percorso di crescita e maturazione insieme.

Nostalgici degli anni 2000, decidono di lavorare per ricostruire le emozioni di quel periodo. Grazie alle influenze strumentali e strutturali di gruppi come Paramore, Blink 182, Sum 41, A Day To Remember, My Chemical Romance e alle profondità dei testi ed alla tecnica di scrittura di Taylor Swift ed Amy Lee, la band crea melodie leggere e orecchiabili, giustapposte ai power chord tipici delle sonorità pop/punk e alle emozioni messe a nudo in ogni testo rilasciato.

I Rhesina creano un sound perfetto per “teletrasportare” nel passato l’ascoltatore e fargli rivivere la fase più turbolenta della vita in modo da, secondo le parole della band, “rimettere i pezzi del puzzle al loro posto e provare a riparare la propria adolescenza, con uno sguardo speranzoso al futuro e alle persone che diventeranno”.

 
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