Andrea Meda: “Essere un cantautore significa avere un approccio diretto”

Fuori su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Andrea Meda: “Qualcosa che ti somigli”. Una canzone ossimorica ed emotiva, per tutti i romantici che rimangono con i piedi per terra, alla ricerca di quotidianità.

È una canzone che parla d’amore, ma anche di come il rapporto con gli altri alle volte scateni dentro di noi sensazioni contrastanti.

Noi siamo partiti dai suoi dischi preferiti, come spesso capita. Ed ecco com’è andata.

andrea meda

Andrea Meda

Quali sono tre dischi che a tuo parere sono fondamentali per la tua formazione musicale? E per quale motivo?

Domanda difficilissima ma ci provo lo stesso, direi UNA SOMMA DI PICCOLE COSE di Niccolò Fabi perché credo sia uno di quei dischi più belli mai usciti in Italia e poi mi piace l’attitudine con cui è stato fatto, la semplicità che ci trovi dentro.
Poi direi CONTINUUM di john mayer che ho ascoltato decine di volte e mi ha influenzato moltissimo nel modo di suonare, ovviamente sempre secondo la mia opinione.
Concluderei con un pezzo di storia del rock italiano, quello vero, con PER UN PASSATO MIGLIORE dei Ministri che ha segnato la mia adolescenza e mi ha sempre sorpreso dal punto di vista della scrittura dei testi, come del resto tutto quello che hanno fatto i Ministri.

Quando è nata l’ispirazione per “Qualcosa che ti somigli”, e quanto tempo è passato da che l’hai scritta ad oggi, che l’abbiamo fuori?

Qualcosa che ti somigli è nata veramente in modo molto veloce nel giro di una sera, poco tempo fa, credo fosse inizio Febbraio e nel giro di 2 settimane poi l’ho registrata e portata al mio produttore con cui abbiamo concluso il pezzo definitivamente, credo sia stata la canzone con il processo più breve in assoluto tra quelle che ho scritto.

Che cosa significa, per te, essere un cantautore?

Essere un cantautore per me significa avere un approccio direttissimo con quello che si scrive, senza mediazioni, il cantautorato è una storia che ti viene raccontata direttamente da chi l’ha vissuta.

E quali feedback hai ricevuto sinora da chi ti sta vicino?

Devo dire che ho ricevuto feedback molto positivi, credo che la gente si stia piano piano accorgendo di quello che faccio, sono sempre convinto però che la prima persona che devo convincere con la mia musica sia io stesso.

Ultima domanda: se fossi un drink, quale saresti e perchè?

È un argomento di cui so poco, anche perché non sono un gran bevitore.. però me la cavo citandovi gli Oasis quindi “i’m feeling supersonic, give me a gin and tonic”.

 

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