FRIDAY IN LOVE 2025 #24: le pagelle di Elia Turra, Mica e Giuseppe D’Alonzo

friday in love 2025

Friday in Love 2025 #24 si addentra sempre di più nel caldo estivo con tre nuove pagelle: ecco In Levare di Elia Turra, Universale di Mica e Foglio di Bambù di Giuseppe D’Alonzo

FRIDAY IN LOVE 2025 #24

Elia Turra – In Levare

Con In Levare, Elia Turra ci regala un brindisi musicale alla vita, un inno a quella leggerezza che ci salva anche solo per una sera. Il brano parte in punta di piedi, voce e chitarra che profumano di folk d’autore, per poi scoppiare in un ritornello scatenato, a metà tra ska e punk, dove diventa impossibile non battere il piede o alzare i calici.

È una canzone che sa di amici che si ritrovano, di sorrisi sporchi di birra, di pub fumosi e bettole piene di storie. C’è dentro la malinconia dolce di chi sa che la giovinezza passa, ma anche la voglia di cantare e ballare nonostante tutto. Elia riesce a trasformare quella nostalgia in un’energia contagiosa, che si sente in ogni strofa e in ogni “levare” che incalza il ritmo.

Perfetta per chi ama la sincerità ruvida dello ska punk ma anche per chi cerca una canzone che scaldi il cuore e faccia sorridere, anche solo per tre minuti.
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Un brindisi, e si riparte.

MICA – Universale

Con Universale, MICA ci accompagna in un viaggio introspettivo che parte dalla mente e arriva dritto al cuore. Il brano fonde urban, R&B e suggestioni orientali in un mix elegante e contemporaneo, dove la voce calda e vellutata dell’artista diventa la vera protagonista: un ponte tra forza e fragilità.

C’è qualcosa di magnetico in questo brano: un equilibrio tra sonorità moderne e contaminazioni che riflettono la sua identità multiculturale. Le percussioni afrobeat accennate, le melodie sinuose e i beat essenziali creano un’atmosfera sospesa, perfetta per riflettere su come la mente possa essere sia alleata che nemica.

MICA conferma ancora una volta la sua capacità di raccontarsi senza filtri, trasformando la vulnerabilità in bellezza. Universale non è solo una canzone da ascoltare: è una piccola meditazione sonora che invita a guardarsi dentro, accogliere le proprie ombre e trasformarle in luce.
Per chi ama le produzioni raffinate, le contaminazioni coraggiose e una scrittura che parla di crescita personale e libertà.
Un passo avanti deciso in un percorso che sembra non voler mai smettere di evolvere.

Giuseppe D’Alonzo – Foglio di Bambù

Con Foglio di Bambù, Giuseppe D’Alonzo firma una ballata intima e poetica che parla con delicatezza delle fragilità nascoste dietro la nascita di una nuova famiglia. Un arrangiamento classico, senza elettronica, che punta tutto su chitarre, archi e su una voce sincera, capace di toccare corde profonde.

Il brano racconta il momento in cui l’amore di coppia deve trasformarsi per accogliere un figlio, visto dal punto di vista del padre che, restando un po’ bambino, fatica a trovare un nuovo equilibrio. La scrittura è dolce ma schietta, mentre la melodia culla l’ascoltatore come una ninna nanna fragile e nostalgica.

Un ruolo importante lo gioca anche il videoclip animato, che arricchisce il racconto con immagini oniriche: la luna che diventa simbolo della figura femminile, le nuvole come legami invisibili che tengono insieme i pezzi di una storia più grande.

D’Alonzo riesce a parlare dell’imperfezione con pudore, trasformando la paura e l’insicurezza in un canto tenero e vero. Foglio di Bambù non è solo una canzone d’amore, ma una riflessione sulla crescita e sui cambiamenti inevitabili che ci mettono di fronte a noi stessi.
Un brano che emoziona per la sua autenticità, perfetto per chi cerca musica che racconti senza giudicare.

Leggi anche -> Friday in Love 2025 #23: le pagelle di Jonathan Tocchini, Nikaleo e Federico Cacciatori
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